19 maggio 2024
Aggiornato 02:00
L'emergenza immigrazione

Ecco i container e il tendone: così Gorizia risponde all'emergenza profughi

Al San Giuseppe il villaggio di Medici senza frontiere, creato con 20 strutture modulari. Alla Madonnina installata una tensostruttura da 120 metri quadri: ricavati in tutto 180 posti

GORIZIA - Oggi gli ultimi container recuperati da Medici senza Frontiere e parcheggiati temporaneamente in via Trieste saranno portati in via Grabrizio, nel parco retrostante il San Giuseppe. E sempre stamattina proseguirà l'allestimento del maxitendone da 120 metri quadri che alla Madonnina - presa d'assalto dai migranti - permetterà di dormire al coperto a un'ottantina di persone. Così Gorizia risponde in qualche maniera alla carenza di strutture d'accoglienza, con interventi per certi versi estemporanei e non coordinati dalle istituzioni.

Due nuove strutture
Medici senza frontiere a San Rocco allestirà un villaggio modulare, composto da 20 unità abitative, che daranno rifugio a un centinaio di richiedenti asilo. La struttura sarà gestita dalla stessa ong in coabitazione con i volontari, e servirà unicamente a garantire un posto letto per la notte ai profughi, che per consumare i pasti dovranno recarsi alla Madonnina. Dove fino a stanotte dimoravano 170 richiedenti asilo: un numero sproporzionato, che sta costringendo ad autentici salti mortali la comunità parrocchiale di don Valter Milocco e i volontari che quotidianamente operano.

Romoli non ci sta
«Sono stupito che Msf abbia deciso di installare a Gorizia una struttura per ospitare un centinaio di migranti, che avrebbero potuto trovare facilmente accoglienza in altre strutture della provincia o della regione - ha sillabato il sindaco Ettore Romoli -. Di fronte al dramma a cui assistiamo ogni giorno, con centinaia di migliaia di profughi, anche intere famiglie, donne, bambini che vivono in condizioni disperate nei Paesi balcanici, lascia perlomeno perplessi il fatto che le attenzioni di un’ong internazionale si concentrino sulla nostra città». Il primo cittadino, anche in Consiglio comunale, ha ribadito la propria posizione, evidenziando come «Gorizia e Gradisca si stiano facendo carico quasi da sole dei richiedenti asilo giunti in provincia, mentre a Monfalcone e nel Basso Isontino ne siano stati accolti in questi mesi appena quindici».