28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Festa del Cinema di Roma

Paolo Villaggio «Oggi siamo tutti Fantozzi»

Dopo quarant'anni torna, con due film completamente restaurati, il ragioniere più famoso d'Italia. Sul red carpet Paolo Villaggio sottolinea quanto nell'Italia di oggi Ugo Fantozzi sia più che mai attuale

ROMA - E' tornato, dopo quarant'anni, il ragioniere più famoso d'Italia. E' la Festa del cinema di Roma che rende omaggio a Fantozzi. Nel 1975 il ragionier Ugo appariva sul grande schermo per la prima volta, Paolo Villaggio era diretto da Luciano Salce nel film che vedeva la nascita quella straordinaria maschera, divertente e triste, oggi parte del patrimonio culturale italiano.

Fantozzi al cinema
Il pubblico potrà rivedere questi capolavori in sala grazie a due eventi imperdibili: il 26, 27 e 28 ottobre il primo Fantozzi e il 2, 3 e 4 novembre Il secondo tragico Fantozzi. Due indimenticabili pellicole, restaurate in 2K, grazie ad una collaborazione tra Eagle Pictures e Premium Cinema.
Diretti entrambi da Luciano Salce, oltre a Paolo Villaggio, i film godono di personaggi divertenti e demenziali, diventati cult nel tempo, come il collega d'ufficio Ragionier Filini (Gigi Reder), la devota moglie Pina (Liù Bosisio), la scimmiesca figlia Mariangela (Plinio Fernando) e la favolosa signorina Silvani (Anna Mazzamauro).

La nascita del Ragionier Fantozzi
«Fantozzi è nato in un cabaret artigianale, fatto da me e Fabrizio De André. Eravamo poveri entrambi, poi Maurizio Costanzo, un uomo di bruttezza esagerata, ci ha detto, 'se venite a Roma, vi garantisco un grande successo'». De André era vigliacco, rimase; mia moglie mi diceva scegli sempre l’incerto per il certo, era una frase magica. Ebbene, sono andato a Roma in via del Mattonato: Costanzo fu abilissimo, una prima serata con Flaiano ancora vivo, un certo Marco Ferreri, Gassman, Tognazzi, Enrico Maria Salerno. Io ero in forma strepitosa, che poi purtroppo s’è…. Sbarcai in tivù con Quelli della domenica, dove incontrai il più grande comico che ho mai conosciuto, Renato Pozzetto».

La satira di Villaggio
Villaggio sottolinea la grande attualità del suo personaggio più famoso: «Paradossalmente Fantozzi - dice Villaggio - oggi è un personaggio che funziona di più adesso, perché oggi gli italiani sfiorano la povertà, capiscono che siamo in declino, un declino veloce, nonostante Renzi dica di tagliare le tasse. Il suo è un errore clamoroso, perché così la sanità per i poveri diventa un problema…». Insomma, dice Villaggio: «Oggi Fantozzi siamo tutti noi, 40 anni dopo è ancora un successo perché ora rappresenta meglio la cultura italiana di quando è nato. E’ terapeutico: siamo tutti dei Fantozzi in questo momento di merda dell’Italia». Dopo essersi detto «Molto rallegrato di questa commemorazione, una sorta di pre-funerale, e io ho grande curiosità di come sarebbe stato il mio funerale», Villaggio non risparmia, col suo gusto per l'iperbole e per la dissacrazione neanche Papa Francesco: «Questo papa argentino così furbo e abile, che ha semplificato linguaggio, che è amato. Mi sembra gli abbiano diagnosticato un tumore, e credo anche lui abbia paura della morte, perché sa come tutti papi che non esiste l’aldilà dei cattolici. Sì, neanche il Papa crede nel Paradiso, è una truffa paurosa».