Il week end di Ferragosto da passare al fresco, in provincia di Cuneo
Dalle Alpi Marittime al cuneese, due indirizzi per andare a colpo sicuro: cucina d'autore, wellness e pernottamento di qualità
VERNANTE - Cominciamo da qui, da pochi chilometri dai confini plurimi con Liguria e Francia, dagli 800 metri di Vernante, a due passi da Limone Piemonte. Vernate, villaggio dedicato quasi interamente alla favola di Pinocchio, onorato da un menù da non perdere (a 33 euro) mentre è realtà più che favola il Relais del Nazionale, dove la famiglia Macario si è prodigata nei decenni per far salire -e molto- di tono il loro piccolo ma glorioso bar ristorante, allargandosi forzatamente andando a bussare di fronte, perché i muri sono oggettivamente difficili da spostare, quindi sarà un po' di qui e un po' di là dalla statale che collega Cuneo a Ventimiglia dove si può usufruire di due strutture che consentono di passare un week end tra buona cucina, cantinetta di vini di nicchia, bellissime camere e centro benessere. Un menù molto personale e di carattere quello che leggerete, dove non troverete prosciutto e melone o bresaola e caprino di mucca, ma bensì trota, trippa, salmerino, Castelmagno negli gnocchi, faraona ed altre carni cucinate tradizionalmente, non potendo esimersi in questo periodo nell'esibizione dei porcini nati dopo la prima pioggia d'agosto. Tutto molto di tono, ma sotto traccia, senza urla o clamori, così come riflesso nello sguardo dei protagonisti di questa bella storia di ospitalità "montanara». Sottovoce, ma con un eco montano che arriva sempre più lontano.
FRABOSA SOPRANA - Più famigliare, non nel senso della gestione, che lo è ugualmente qui come a Vernante da tempi immemori grazie alla famiglia Defilippi, ma proprio dal punto di vista delle frequentazioni. Così propenso alla marachella fuori ordinanza il Relais del Nazionale, così adeguato alla tradizionale settimana a mezza montagna con la regolare moglie e i bambini al seguito qui al Miramonti di Frabosa Soprana. Qui, sui 900 metri che non fanno mancare l'ossigeno ai più sensibili alle altimetrie importanti, e neppure un alito di frescura notturna ai più accaldati. Camere essenziali, cucina bifronte, che sa guardare al palato canaglia del gourmet più scafato come a quello più ingenuo dei bimbi, con la stessa disinvoltura, con declinazioni ovviamente ben distinte. Un esempio? Il menù del prossimo Ferragosto : macaron salato dedicato alla 42° Sagra della Raschera «Raschera d'Alpeggio e Tartufo», rotondino di fassona con cremoso alle nocciole, acciughe fritte croccanti con carpione di verdure al limone, lasagnetta di pasta fresca con zucchine trombetta dell'orto, mozzarella e cipolle di Tropea in agrodolce, coscia di faraona farcita alle erbe cotta al forno, insalata di pesche, crumble agli amaretti e liquirizia con sorbetto alla pesca bianca. Il tutto per 45 euro vini esclusi, da scegliere da una non vastissima ma personalissima carta dei vini, prima o dopo una pausa distensiva wellness, o passata al vivace bar dell'albergo, sempre ottimamente frequentato.