16 aprile 2024
Aggiornato 18:30
La fiera

Il Salone del Libro ha detto no all'EXPO

Lo rivela, con una punta di polemica, il presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni, a margine della presentazione della prossima edizione, la 28esima che si apre al Lingotto di Torino, il prossimo 14 maggio.

TORINO - Il Salone del Libro avrebbe dovuto aprire uno spazio libreria all'interno dell'EXPO, ma poi le condizioni non si sono realizzate. Lo rivela, con una punta di polemica, il presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni, a margine della presentazione della prossima edizione, la 28esima che si apre al Lingotto di Torino, il prossimo 14 maggio.

VOLEVAMO ESSERE A MILANO - «La concorrenza con l'Expo di Milano non ci tocca - ha riferito Picchioni - Noi volevamo essere a Milano, ci avevano presentato la proposta di fare la più grande libreria in Italia nell'ambito dell'Expo. Poi - ha aggiunto Picchioni - la più grande libreria d'Italia si riduceva a 250 metri. E questo voleva anche significare che avremmo dovuto pagare tutto quanto e oltre a questo dovevamo subire quanto dice la legge Cantone facendo una gara pubbilca, e quindi c'era il rischio di dover collaudare le nostre forze in gara con la Cartolibreria di Brera. Allora abbiamo detto no - conclude Picchioni - facciamocelo a Torino. E' per questo che facciamo le Meraviglie d'Italia (Che è il tema conduttore della prossima edizione, ndr) in edizione piemontese: porteremo le risaie, i borghhi alpini di Ostana, le terre dell'Unesco, daremo risalto a questo piccolo grande Piemonte che non ha avuto una rispondenza mediatica suffciente alle sue bellezze e alle sue proposte».