Fabi, Silvestri, Gazzè finalmente insieme in «Il padrone della festa»

ROMA - Sarà perché hanno cominciato nei locali romani sostanzialmente nello stesso momento (erano gli inizi degli anni '90), sarà perché sono uniti da un modo di fare musica intelligente e ricercata, sta di fatto che da tempo aspettavamo di vederli insieme. Dopo ospitate nei live, collaborazioni più o meno in sordina e un'amicizia ventennale, ecco che Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè escono con un album a sei mani (e tre voci): «Il padrone della festa» uscirà il 16 settembre (Sony/Universal Music) e presto partirà il tour che prima toccherà alcune città europee e poi dal 14 novembre farà il giro dei palazzetti italiani. Intanto, l'album è disponibile fino al 15 settembre su TIMmusic: nelle prime 24 ore ha registrato oltre 40 mila ascolti, il dato più alto di sempre in un giorno per le anteprime della piattaforma digitale.

RITORNO ALLE RADICI - Un ritorno alle radici, come sottolinea anche la copertina dell'album, che riporta un albero rovesciato. «La sintonia tra noi c'è sempre stata – piega Fabi all'Ansa – e sicuramente avremmo potuto decidere di farlo prima. Ma non è casuale esserci arrivati ora. Con fatica, lavoro e sacrificio in questi anni ognuno di noi ha raggiunto una propria identità musicale che ci rassicura. Siamo più tranquilli e maturi: ci si mischia senza aver paura di scomparire nel gruppo».

UN PO' COME «BANANA REPUBLIC» - «Un'idea azzardata metterci insieme, una scelta anacronistica anche fare un disco - aggiunge Gazzè -, ma la considero una scommessa vinta. Ne esco più ricco, anche più giovane. Ho trovato nuovi stimoli e nuove energie. Ci siamo voluti sperimentare Venti anni fa sarebbe stato più difficile. Quello che stiamo facendo è un po' il nostro "Banana Republic"», l'esperienza che vide insieme Lucio Dalla e Francesco De Gregori e che è rimasta nell'immaginario collettivo musicale. «Banana Republic è stata indimenticabile per i protagonisti, per il momento storico, per la realtà musicale. Era un'esperienza da richiamare alla memoria per un'ambizione musicale, non certo per ripetere l'evento».