Chef Rubio: «Masterchef Junior? Andrebbero querelati i genitori»

MILANO - Cracco? «Ha dei bei capelli». Bastianich? «Se devo parlare del modo che ha di comunicare in tv meglio che non mi esprimo». Gabriele Rubini, l'ex rugbista rinato Chef Rubio ha le idee chiare riguardo ai colleghi che popolano le cucine mediatiche: «Andrebbero trattati come esseri umani perché tali sono, pieni di difetti e dovremmo osannarli un po' meno», confessa a Chiambretti Supermarket, in un'intervista che verrà trasmessa prossimamente su Italia 1.

RAMSAY E' FINTO - Lontano dalle cucine tv super accessoriate, Chef Rubio su Dmax raccoglie le mille sfide dello street food nel programma «Unti e bisunti». Con un secondo fine: «Sto cercando di rendere un po' più umana la figura dello chef che è come un impiegato, un architetto, un operaio. La colpa non è loro, è di chi ce li fa credere». E un po' anche di Gordon Ramsay, primo prototipo di chef-superstar: «E' stato un genio nel saper cavalcare l'onda - afferma Rubio -. E' sicuramente finto nel suo essere arrogante e cattivo. La cucina non è quello, lui è stato capostipite del male della cucina in tv».

MASTERCHEF JUNIOR - Abbasso quindi i giudici ma anche i concorrenti dei talent culinari, soprattutto se minorenni, come succede in Junior Masterchef. Sostiene infatti Chef Rubio: «Andrebbero querelati i genitori. I bambini dovrebbero stare dietro un tavolo con la mamma e con la nonna a scoprire la consistenza delle materie e i sapori».