30 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Cinema | Premi Oscar

Oscar, «The Artist» batte «Hugo Cabret». Spazio anche per Italia

Il film muto vince 3 premi «pesanti». A tenere alto l'onore degli italiani ci hanno pensato Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che, al loro terzo Oscar, hanno vinto per la migliore scenografia con «Hugo Cabret»

NEW YORK - Cala il sipario sull'84esima edizione degli Academy Awards. Billy Crystal, un veterano degli Oscar chiamato a fare dimenticare il flop dell'anno scorso della giovane coppia Anne Hathaway-James Franco, ha tenuto alto il tono di una serata lunghissima e non sempre brillante. A tenere alto l'onore degli italiani ci hanno pensato Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che, al loro terzo Oscar, hanno vinto per la migliore scenografia con Hugo Cabret, mentre è rimasto a mani vuote Enrico Casarosa, in corsa per il miglior cortometraggio d'animazione con «La Luna». «Grazie Martin», ha detto Ferretti in italiano, mentre la moglie ha aggiunto, in inglese, «Martin questo è per te ed è per l'Italia».

Tre premi «pesanti» per «The Artist» - Alla fine, anche se l'annunciato duello tra «The Artist» (primo film muto a vincere dal 1929 e il primo in bianco e nero da Schindler's List nel 1994) e «Hugo Cabret» di Martin Scorsese è numericamente finito in parità (cinque statuette a testa), a trionfare è stato proprio «The Artist», che ha portato a casa l'Oscar nelle tre categorie più importanti (miglior film, miglior attore protagonista a Jean Dujardin e miglior regia a Michel Hazanavicius).
Se a «The Artist» è andata benissimo (ha portato a casa anche la statuetta per i migliori costumi e la migliore colonna sonora) e a «Hugo Cabret» è andata bene (miglior fotografia, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, migliori effetti speciali e migliore scenografia), non altrettanto si può dire per «Paradiso Amaro», in inglese «The Descendants», che da favorito della vigilia si è ritrovato con un pugno di mosche. E la più grande delusione è forse quella di George Clooney (per altro sconfitto anche nella categoria sceneggiatura non originale, dove correva con «Le idi di marzo«) che se ne è andato a mani vuote.