3 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
Lutto nella cultura italiana

Veltroni: Consolo è stato un amico e un grande scrittore

Walter Veltroni ricorda così lo scrittore morto oggi: Un uomo straordinario, appassionato e profondo. Briguglio (Fli): Consolo siciliano innamorato e critico

ROMA - «Era prima ancora che un grande scrittore un uomo straordinario, appassionato e profondo impegnato per l'Italia e la Sicilia, contro la mafia e tutti i vecchi e nuovi mali di questo nostro Paese . La morte di Vincenzo Consolo è davvero una grande perdita». Walter Veltroni ricorda così lo scrittore morto oggi.
«Siciliano, da tanti anni - lo ricorda Veltroni - viveva a Milano ma non smetteva mai di riflettere sulla sua terra. Aveva scritto parlando di quel suo incessante ritorno alla Sicilia, del suo girovagare per la terra che gli aveva dato i natali che si trattava quasi di «una sorta di addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca. I suoi libri - uno per tutti il bellissimo «Sorriso dell'ignoto marinaio» - contengono una riflessione profonda sul destino dell'uomo e sulla sua essenza e sperimentano insieme un linguaggio bellissimo capace di mescolare poesia e parole apparentemente semplici quasi povere, la lingua appresa da bambino e quella della speculazione filosofica senza mai smarrirsi.
«Consolo era anche - ha concluso- un uomo appassionato e ricco di impegno civile . Per tutte queste sue doti, che ce lo avevano fatto essere caro ed amico ci mancherà, come mancherà a tutti il suo sguardo profondo la sua capacità di arrabbiarsi e di impegnarsi. Dovremo essere all'altezza di questo suo impegno».

Briguglio (Fli): Consolo siciliano innamorato e critico - Cordoglio da Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati di Fli e coordinatore regionale dei finiani in Sicilia, per la morte di Vincenzo Consolo.
«Ho conosciuto - ha raccontato Briguglio - Vincenzo Consolo tanti anni fa, quando io giovane amministratore di una piccola comunità, in tempi in cui si facevano fare queste cose a ministri e sottosegretari, gli facemmo inaugurare in una memorabile giornata di sole un parco pubblico con i giochi per i bambini e panchine per gli anziani, in luoghi di cui aveva scritto con la fantasia senza averli conosciuti. In quell'occasione disse qualcosa di molto politico: 'I luoghi belli, fanno bella la gente'. Lo voglio ricordare cosi, da siciliano, di destra, a siciliano, di sinistra, facendo memoria di quella istantanea lezione di estetica che è essenza della politica di grande scrittore innamorato, ma critico giustamente spietato della sua terra, le cui pagine, in cui si intreccia storia e impegno civile da oggi in avanti ci saranno ancora più care e preziose, come quelle di Leonardo Sciascia».