19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Le nozze di Monaca

La principessa Charlene si dà alla beneficenza per Desmond Tutu

Viaggio di nozze e di «lavoro» in Sudafrica con Alberto di Monaco

CITTÀ DEL CAPO - La neo principessa di Monaco Charlene è da oggi co-madrina di una organizzazione di beneficenza nel suo Paese di origine, il Sudafrica, fondata dal celebre premio Nobel per la pace, Desmond Tutu.

«Sono molto onorata. Dobbiamo tutti fare del bene», ha dichiarato nel corso di una cerimonia a Città del Capo dove si è impegnata accanto a Desmond Tutu come co-madrina del Giving Organisation Trust. Questa associazione dell'ex arcivescovo anglicano di Città del Capo è una federazione di dieci associazioni benefiche che si occupano di problemi che vanno dall'Aids ai bambini poveri passando per la protezione dell'ambiente.

«Siamo molto felici perché lei ha un cuore», ha detto Tutu all'ex nuotatrice olimpica. «Vogliamo semplicemente dire un grande grazie a Dio perchè lei ha messo la sua notorietà al servizio delle persone bisognose», ha aggiunto Tutu.

Charlene era oggi a Città del Capo, all'indomani di una festa che ha dato, con il marito, il principe Alberto II, per circa 500 invitati in un hotel di lusso della stazione balneare di Umhlanga Rocks, nei pressi di Durban, ad est del Paese. La principessa oggi in occasione dell'incontro con Tutu ha detto che era «fantastico essere di ritorno a casa».

Nata a Bulawayo (attuale Zimbabwe) nel 1978, Charlene Wittstock era arrivata in Sudafrica all'età di dieci anni. Inizialmente aveva abitato a Benoni, vicino a Johannesburg, poi a Durban. Con il suo carisma abituale, Monsignor Tutu le ha detto che era già regale sulle foto e si è complimentato per il titolo di «altezza serenissima» e per la sua bellezza dopo averla stretta accogliendola in una clinica di una bidonville dei dintorni di Città del Capo.

La principessa e Alberto II sono arrivati in Sudafrica martedì, tre giorni dopo il loro matrimonio a Monaco, per la luna di miele e anche una serie di appuntamenti di lavoro.

Alberto, che è membro del Comitato internazionale olimpico (Cio), ha preso parte due giorni fa all'elezione della citta-ospite dei Giochi olimpici invernali del 2018, che ha visto la vittoria di Pyeongchang, in Corea del Sud.