26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Media | RAI

Fazio: gli italiani vogliono una nuova tv

Il conduttore di Vieni via con me: «La nostra è una tv riformista, recuperato l'astensionismo al 'pollaio', ma non lo permetteranno più»

ROMA - In Italia «un'altra tv è desiderata da milioni d'italiani. Ma la reazione dell'establishment politico-televisivo è stata tale da farmi pensare che sia troppo presto. La Rai non sopporta che la tv pubblica diventi strumento di un vero dibattito sociale, culturale. L'hanno permesso perché non se n'erano accorti, non se l'aspettavano. E nemmeno noi. Ma la prossima volta sarà impossibile». A parlare, dalle pagine della Repubblica, è Fabio Fazio, nel giorno dell'ultima puntata del 'suo' programma Vieni via con me.

«Abbiamo fatto una tv riformista e non c'è cosa che spaventi più del riformismo. La rissa a somma zero di altri talk show in fondo è del tutto innocua», continua il presentatore, per il quale «il programma ha avuto un effetto Sanremo. Dopo quegli ascolti, tutti dovevano intervenire. Ma se questo ha finalmente portato la discussione politica su temi concreti, come la 'ndrangheta in Lombardia, i diritti civili, l'integrazione degli immigrati, beh, vivaddio», dice.

«Siamo partiti per fare il 12%. Il 15 sarebbe già stato un successo. È arrivato il 30. Perché non lo capisco neppure io. Dai dati ho capito soltanto che una grande fetta di pubblico è in realtà un non pubblico, gente che non accendeva mai il televisore. In termini politici - prosegue Fazio - abbiamo recuperato l'astensionismo di massa. Che evidentemente non era indifferenza, ma ribellione alla tv del pollaio».
Quindi, tra gli altri, lo show-man saluta anche «il dottor Masi, che ha commentato: gli ascolti non sono tutto. L'editore che di sicuro da domani mi chiederà di mettere a frutto il successo per nuovi programmi. Buona, vero?».