27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Esordio esplosivo

Record per Fazio-Saviano, Garimberti: esercizio di libertà

In 7 milioni per «Vieni via con me». Ruffini: un'altra tv è possibile. Ora la partita è tutta sulle prossime tre serate: il sogno è avere Celentano

ROMA - Esordio esplosivo, oltre sette milioni di telespettatori. Fabio Fazio e Roberto Saviano vincono la scommessa con Vieni via con me, ora la partita è tutta sulle prossime tre serate: si lavora sugli ospiti, il sogno è avere Celentano. Un record che soddisfa il Presidente Garimberti e sul quale la minoranza in Consiglio chiede una riflessione al Dg Mauro Masi, specie dopo le polemiche per l'avvio del programma.

Share del 25,48 pari a 7 milioni 600 mila spettatori, con punte di 9 milioni e picchi molto alti nel pubblico giovane - 28% di share tra i 15 e i 24anni, 30,14% tra i 25 e i 34 anni - e 46,21% nel pubblico laureato: il programma più visto di RaiTre degli ultimi 10 anni. Prova, dice il direttore di Raitre Paolo Ruffini, che «la libertà non è nemica della buona televisione» e che «una tv diversa è possibile». Di «grande esercizio di libertà da parte degli autori e dei telespettatori» parla anche Garimberti, che oggi ha chiamato Fazio per complimentarsi, e tutta l'opposizione. Idv e Pd invitano il Dg Masi a fare «autocritica» mentre Roberto Rao, Udc, lo invita a desistere dal «proposito di abolire a gennaio questa e altre trasmissioni di successo, solo perchè poco gradite a qualcuno».

Masi dal canto suo non si sbilancia, e a Repubblica dice che quella di Fazio e Saviano è «una trasmissione articolata, voglio rivederla per dare un giudizio compiuto». Certo, commenta il consigliere di maggioranza Antonio Verro, il dato degli ascolti «è indiscutibile» e questo al di là del giudizio sul programma. Posizioni diverse in Cda: per Nino Rizzo Nervo Masi dovrebbe scusarsi con Fazio, Saviano e con il pubblico e «prendere atto che un direttore generale che impegna le sue energie soltanto nel frapporre ostacoli a quelle trasmissioni che giustificano il servizio pubblico significa soltanto che di televisione non capisce nulla e di conseguenza, prima di compiere altri danni, ammettere la propria inadeguatezza».