Mazza: «Sul televoto ragioneremo insieme»
La Rai non rende noti i numeri. Il direttore artistico Mazzi: «favorisce artisti che appartengono a determinate zone»
SANREMO - «Sul televoto ragioneremo insieme, ma se il festival è tornato a piacere a tanta gente è perché chi lo guarda vi partecipa anche». Lo ha detto oggi in conferenza stampa il direttore Raiuno Mauro Mazza, prendendo atto della polemica sul metodo di votazione che ha fatto parte di quest'edizione della manifestazione. «Se nel momento finale dell'approvazione del vincitore - ha detto Mazza - lo share è stato superiore al 77 percento, significa che chi pensava di prendere parte al festival con un sms voleva vedere come il suo voto avesse inciso sul voto finale. Questa partecipazione è una delle chiavi del successo».
Il dibattito è nato sia per esclusioni considerate «clamorose» da orchestra e critica (come per il caso di Malika Ayane), sia perché non sono stati resi pubblici dalla Rai i dati relativi al televoto: numero di votanti, numero di voti assegnati a ciascun cantante, andamento dei flussi. Anche le preferenze degli orchestrali, che contribuivano per il 50 percento al giudizio finale, ottenuto calcolando la media aritmetica tra le percentuali del voto dell'orchestra e quella dei televotanti, non sono state dichiarate. Oggi inoltre, alcuni giornalisti che ieri sera hanno provato a votare tramite sms dal telefonino, hanno segnalato alcune disfunzioni. Messaggini non accettati e problemi tecnici di ricezione.
Sulla questione si è espresso anche il direttore artistico Gianmarco Mazzi. «Io sono molto contrario al televoto - ha detto - perché in apparenza è il sistema più democratico e giusto ma nella realtà non lo è, favorisce artisti di alcune zone d'Italia, per esempio». Inoltre, ha aggiunto, «la classifica ufficiale conta fino a un certo punto e gli ultimi anni lo hanno dimostrato».
Sul piede di guerra il Codacons che, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che siano collegate ad agenzie specializzate. La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara.
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