29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Cinema

«Un segreto tra di noi»: per una nuova voglia di tenerezza…

«Un segreto tra di noi» è Willem Dafoe. Nasce nell'ambiguità scintillante dei suoi occhi, danza nelle sovrimpressioni dei suoi sguardi, cresce a ridosso di ogni suo movimento

In una sua fulminante recensione di «Bonjour Tristesse», Godard si dimenticò del film. Come? Bypassandolo quasi del tutto. Durante la visione del capolavoro premingeriano si era innamorato. Di un gesto, di una movenza, di un volto. E occupò quelle tre, quattro cartelle dattiloscritte parlando di Jean Seberg.
Un colpo di fulmine, uno di quelli di fronte ai quali non puoi far altro che soccombere.

Lo stesso ci è capitato di fronte a «Fireflies in the Garden». Che è tante cose insieme. Uno struggente spaccato di una famiglia smembrata, un ficcante romanzo di formazione intriso di umori, una lezione di cinema e di sceneggiatura.
Diverse cosette messe insieme, ma più di tutto e prima di ogni altra cosa ci è parso un'indimenticabile esplorazione di un volto. La precisa mappa geografica di un corpo, anche, e in ultimo un'indimenticabile dichiarazione d'amore ad uno degli interpreti più cruciali del cinema degli ultimi trent'anni.

«Un segreto tra di noi» è Willem Dafoe. Nasce nell'ambiguità scintillante dei suoi occhi, danza nelle sovrimpressioni dei suoi sguardi, cresce a ridosso di ogni suo movimento.
No, non è un semplice 'attore', ma un folgorante carico di vissuto. Uno che si porta dietro le stimmate del cinema di ricerca (Ferrara, Schrader, Lynch) e quelle di un cinema sofisticato e popolare («Spider-Man»).
Dennis Lee (pazzesco a dirsi, qui alla sua seconda regia) ha visto lungo. E ha capito che il suo film avrebbe avuto bisogno di un tipo come Willem, uno capace di rendere memorabile anche l'alzata di un sopracciglio. Ma non è finita.
Perché il cuore dolente e pulsante di vita di questo magnifico mèlo bruciato dal fuoco e solcato da lacrime amare è tutto racchiuso in un incontro storico. Quello che vede calcare lo stesso set Dafoe e la 'mitica' Julia Roberts. La aspettavate da tempo? Normale, in cinque anni è apparsa in soli due film. «Un segreto tra di noi» è il secondo. L'attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena. Julia è cresciuta. Come donna e come attrice. E «Un segreto tra di noi» rappresenta il suo nuovo inizio, un modo per ripresentarsi al suo pubblico, rendendolo partecipe della sua idea di cinema.
La Roberts non è infatti stata scelta dalla produzione punto e basta. Ma ha fatto sì che il film venisse alla luce. Ci ha creduto con tutto se stessa, si è mossa in prima persona, ha combattuto e ha vinto.
Non è un caso che nelle pieghe più intime e segrete del racconto (interpretato fra gli altri anche da Ryan Reynolds, Carrie-Ann Moss, Emily Watson e una straordinaria scoperta, Hayden Panettiere) si nasconda la 'vera' ex pretty woman di Hollywood, qui vicina ad una maturità vicina a toni quasi rowlandsiani…

E abbiamo detto tutto.

L'unica cosa da fare è precipitarsi in sala.
Distribuisce Medusa.