A Torino record di chef stellati: i ristoranti premiati con la stella Michelin nel 2019
Premio per il bistrot di Cannavacciuolo, ma ci sono altre new entry: i ristoranti stellati a Torino salgono a 7, un record mai raggiunto prima
TORINO - Pioggia di stelle a Torino. Non è la notte di San Lorenzo, parliamo delle rinomate stelle Michelin: nel mondo della ristorazione tutti le sognano, qualcuno le perde e altri le conquistano. Quest’anno a raggiungere il celebre riconoscimento con cui gli autori della celebre guida premiano i ristoranti più buoni, eleganti e raffinati d’Italia ci sono ben 7 ristoranti Torinesi. Un record, perché il capoluogo piemontese non ha mai avuto così tanti ristoranti stellati nella storia. Tra questi spicca il Bistrot dello chef Cannavacciuolo, ma ce ne sono altri 6 solo a Torino e 45 in totale in Piemonte. Quali sono? Ve lo sveliamo noi
STELLE A TORINO - Partiamo da Torino, dove si è raggiunto un record davvero speciale. Sette i ristoranti stellati, tutti con una stella: Casa Vicina-Eataly Lingotto, Magorabin, Vintage 1997 e Del Cambio confermano la stella, mentre la guadagnano il Cannavacciuolo Bistrot, Spazio 7 e il Carignano Hotel Sitea.
- Del Cambio, piazza Carignano 2. Menu da 35 a 150 euro, alla carta da 79 a 121 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Uno dei ristoranti storici più eleganti d’Italia. Accanto ai decori e agli arredi del XIX secolo trovano spazio inaspettate opere di artisti contemporanei. Alla guida della cucina Matteo Baronetto che ai piatti della tradizione affianca creazioni dalla forte personalità. Completano l’offerta il light lunch, il dehor estivo e l’esclusivo Tavolo dello Chef».
- Vintage 1997, piazza Solferino 16. Menu da 40 a 75 euro, alla carta da 50 a 106 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Tessuti scarlatti, paralumi ed eleganti boiserie ovattano l’interno di questo elegante ristorante, mentre la creatività prende spunto dalla tradizione per volteggiare in molteplici forme. Importazione diretta di Champagne e selezionata cura nella scelta di materie prime».
- Magorabin, corso San Maurizio 61. Menu da 30 a 50 euro, alla carta da 70 a 90 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Dimenticate il viale trafficato e confusionario ed entrate nell’universo del mago: nei piatti troverete un eco piemontese, ma prevalgono la fantasia e gli accostamenti estrosi. E’ una scossa d’inventiva alla Torino tradizionalista e conservatrice».
- Casa Vicina-Eataly Lingotto, via Nizza 224. Menu da 38 a 110 euro, alla carta da 55 a 112 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «All’interno di Eataly, primo supermercato italiano con prodotti alimentari di ‘nicchia’, ristorante di genere minimalista per una cucina creativa di grande spessore».
- Cannavacciuolo Bistrot, via Cosmo 6. Menu degustazione 85 euro, alla carta da 60 a 112 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Se per natura, il bistrot è la tipologia di locale più consona a favorire la convivialità, qui, tra i suoi spazi di disinvolta eleganza - ad un passo dal Po e dalla Gran Madre - troverete un'atmosfera effervescente, nonché una cucina che rende omaggio al nord e al sud, alla terra e al mare; su tutto regna sovrana la creatività del giovane chef».
- Spazio 7, via Modane 20. Menu degustazione 50, 60 e 70 euro, alla carta da 40 a 70 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Al 1° piano dello Spazio Espositivo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, associazione dedita all'arte contemporanea, la cucina di Spazio7 ripercorre i sapori più autentici della tradizione italiana, con alcuni omaggi al Piemonte e alla storia culinaria della città di Torino, il tutto condito con una buona dose di modernità. A pranzo, si rimane al piano terra con piatti più semplici al bistrot-caffetteria».
- Carignano Hotel Sitea, via Carlo Alberto 35. Menu degustazione 5 portate, alla carta da 40 a 136 euro. Gli ispettori Michelin hanno detto: «Nel candore di una sala dai soffitti stuccati, pochi tavoli e un servizio attento ospitano la punta di diamante gourmet dell'albergo Sitea. Il giovane cuoco riserva qualche citazione alla tradizione piemontese, ma la sua cucina è fondamentalmente creativa».
STELLE IN PIEMONTE - Capitolo ristoranti stellati in Piemonte. Se togliamo i sette locali di Torino, in tutta la regione rimangono 38 ristoranti: segno inequivocabile di un’offerta unica e varia, che solo il Piemonte (seconda regione più premiata) è in grado di dare. L’unico ristorante premiato con le tre stelle è «Piazza Duomo» ad Alba. Quattro invece i ristoranti che hanno ricevuto due stelle: «Antica Corona Reale-da Renzo» a, «Villa Crespi» a Orta San Giulio, «Al sorriso» a Soriso e «Piccolo Lago» a Verbania/Fondotoce. Tutti gli altri? Una stella: «Del Cambio» (Torino), «Vintage 1997» (Torino), «Magorabin» (Torino), «Casa Eataly» (Torino), «Cannavacciuolo Bistrot» (Torino), «Cannavacciuolo Caè Bistrot» (Novara), «I Caffi» (Acqui Terme), «I Due Buoi» (Alessandria), «Spazio 7» (Torino), «Carignano Hotel Sitea» (Torino), «La Fermata» (Alessandria), «San Marco» (Canelli), «Il Cascinale Nuovo» (Isola d’Asti), «Ca’Vittoria» (Tigliole), «Larossa» (Alba), «Locanda del Pilone» (Alba), «Villa d’Amelia» (Benevello), «All’Enoteca» (Canale), «Da Francesco» (Cherasco), «Marc Lanteri al Castello» (Grinzane Cavour), «La Madernassa (Guarene), «Osteria Arborina» (La Morra), «21.9» (Piobesi d’Alba), «Il Centro» (Priocca d’Alba), «Il ristorante di Guido da Costagliole» (Santo Stefano Belbo), «La Rei» (Serralunga d’Alba), «Guido» (Serralunga d’Alba), «La Ciau del Tornavento» (Treiso), «Massimo Camia» (La Morra), «Pascia» (Invorio), «Tantris» (Novara), «Locanda di Orta» (Orta San Giulio), «Gardenia» (Caluso), «Zappatori» (Pinerolo), «Combal.zero» (Rivoli), «La Credenza» (San Maurizio Canavese), «Dolce Stil Novo alla Reggia» (Venaria Reale), «Il Portale» (Verbania), «Cinzia da Christian e Manuel» (Vercelli), «Locanda del Sant’Uffizio» (Asti).
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