5 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Protesta in centro

I ciclisti nel mirino dei commercianti del centro: «Basta correre sotto i portici»

Lanciata la protesta contro i ciclisti che scelgono i portici invece delle piste ciclabili e che corrono anche nelle zone pedonali come via Garibaldi

TORINO - Da quando si è insediata la nuova amministrazione ha spinto l’acceleratore sull’utilizzo della bicicletta in città come mezzo per spostarsi non solo per svago, ma anche per recarsi a lavoro o a scuola. A dare l’esempio sono state in primis l’assessora Maria Lapietra, spesso incontrata sulla ciclabile di corso Francia, o la sindaca Chiara Appendino a cui è capitato sovente di percorrere quella di piazza Statuto. Una mobilità sostenibile che accomuna migliaia di torinesi, ma non tutti purtroppo però sono disciplinati. Tante volte i ciclisti diventano i primi pericoli della strada e non solo.

CAOS NEL CENTRO - A rimetterci in primis è il centro cittadino. Solo la scorsa settimana due ciclisti si sono scontrati in piazza San Carlo finendo entrambi all’ospedale Cto. Sembrava una notizia finta, invece non lo era affatto. Quanto successo però ha fatto puntare il dito contro i ciclisti che nelle vie centrali della città non pongono la giusta attenzione e circolano sotto i portici anche a velocità sostenuta, piuttosto che nelle piste ciclabili a loro dedicate come in piazza Statuto, oppure corrono nelle aree pedonali come la lunghissima via Garibaldi dove anche nei giorni festivi, dove tra torinesi e turisti c’è poco spazio per camminare, ci sono biciclette che sfrecciano all’impazzata. E il problema accomuna via Roma, via Po, via Garibaldi, via Cernaia e anche piazza Vittorio Veneto.

E’ CONSENTITO MA… - La conferma arriva dalla polizia municipale stessa, interpellata per chiarire ogni dubbio. Le biciclette possono circolare ad esempio in via Garibaldi ma, come è scritto sul codice della strada nell’articolo 182, «nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico particolarmente intenso e, in generale, dove le circostanze lo richiedano, i ciclisti sono tenuti ad attraversare tenendo il veicolo a mano». Cosa che evidentemente non può succedere sotto i portici (bici solo a mano) e dovrebbe essere così in via Garibaldi. «Dopo lo scontro tra due bici in piazza San Carlo abbiamo deciso di uscire allo scoperto perché in realtà ogni giorno si rischiano incidenti», tuona Michele Checa, presidente dell’associazione Libertà di Parola che ha iniziato una forma di protesta mista a sensibilizzazione proprio sul tema dei ciclisti in aree pedonali e sotto i portici: «I ciclisti sfrecciano anche dove non possono e questa cosa non può continuare, non deve esserci il rischio che qualcuno si faccia male seriamente».

VOLANTINAGGIO - L’azione messa in pratica da Michele Checa e dalla sua associazione ha visto la distribuzione di volantini e piccoli manifesti per le vie del centro cittadino dove, come dicevamo prima, il problema forse è maggiore che in altre zone della città. «Dovrebbe esserci l’obbligo di scendere e portare la bici a mano, invece molti non sanno neanche di doverlo fare in determinate situazioni. E poi c’è piazza Statuto dove tanti ciclisti continuano a preferire il marciapiede alla pista ciclabile». La protesta è in atto, la speranza è che cambi qualcosa prima di dover parlare di un altro incidente.