28 agosto 2025
Aggiornato 08:30
Turin Eye

Ruota panoramica al Valentino, riparte il progetto: questa dovrebbe essere la volta buona

Inizialmente dovrebbe essere installata al parco del Valentino. Dopo un anno e mezzo dovrebbe invece essere trasferita a Italia ’61. Il progetto è pronto a prendere corpo dopo quattro anni di stop

TORINO - Era settembre quando l’assessore all’Urbanistica Guido Montanari disse che la ruota panoramica era un progetto che poteva prendere corpo, nonostante lui venisse chiamato «l’uomo dei no». Unico neo, secondo lui, era la location scelta: «Credo che ogni città debba valorizzare ciò che ha di importante e non copiare dagli altri: noi abbiamo un parco Ottocentesco straordinario che forse non stiamo gestendo troppo bene e che invece andrebbe valorizzato in quanto tale senza bisogno di metterci una ruota panoramica», disse criticando il luogo in cui si sarebbe dovuta fare, tra il Valentino e Torino Esposizioni. E invece, ultime notizie dalla Giunta comunale, il progetto del «Turin Eye», così si chiamerà la ruota panoramica, ha ripreso il suo corso e presto potrebbe prendere vita proprio al parco del Valentino, nei pressi di Torino Esposizioni.

Location temporanea
Se la location scelta dalla società che c’è dietro la ruota panoramica, la Wonder Wheel, non piace troppo all’assessore e vicesindaco Montanari, se ne potrà fare una ragione sapendo che questa sarà solo temporanea. L’autorizzazione è di 18 mesi, appena un anno e mezzo, poi l’installazione definitiva dovrebbe avvenire quasi certamente a Italia ’61 che, nel frattempo, dovrebbe essere riqualificata. La possibilità di spostarla è data anche dal modo in cui è stata progettata la ruota panoramica: alta quasi 50 metri (contro i 70 metri inizialmente non autorizzati) e fatta con un sistema di ancoraggio privo di fondamenta che ne permette lo «smontaggio rapido».

I ritardi? Questione di permessi
Di ruota panoramica se ne parla ormai da anni. Era quasi l’inizio della legislatura del sindaco Piero Fassino quando Fulvio Pelucchi, discendente della famiglia fondatrice di Gardaland, si fece avanti col Comune di Torino annunciando la sua idea. Un progetto (da sei milioni di euro) rivoluzionario per una città che stava iniziando un cambiamento che oggi è realtà. Dopo le prime approvazioni però ci fu la frenata per «colpa» del sistema di ancoraggio per cui si chiedeva una maggiore sicurezza. Detto e fatto, la modifica del progetto è tornata a Palazzo, dal Soprintendente e dal Genio civile. Ora che c’è l’ok di tutti, inizia il conto alla rovescia.