3 agosto 2025
Aggiornato 12:30
L'aggressione

Brutale pestaggio a San Salvario, individuati i responsabili: sono padre e figlio

I due soggetti denunciati dalla polizia per i gravi fatti di domenica 19 giugno. Dietro l’episodio una vicenda di droga

TORINO - Sono stati padre e figlio a compiere il brutale pestaggio di domenica 19 giugno a San Salvario, avvenuto intorno alla mezzanotte in corso Marconi e nel quale un uomo è stato dapprima picchiato e in seguito caricato a forza a bordo di un’auto.

La confessione del padre
Ad accertare le responsabilità dei due soggetti sono stati gli agenti del Commissariato Barriera Nizza che, dopo una serie di indagini, sono riusciti a risalire sia al figlio - 30 anni, noto tossicodipendente e pregiudicato, ospite di una comunità di recupero in provincia di Asti - sia al genitore, a cui risultava intestata la macchina dov’era stata in seguito caricata la vittima. L’uomo, 51 anni, una volta condotto negli uffici del commissariato ha ammesso fin da subito di essere stato lui, insieme al figlio, l’autore di quella violenta aggressione.

Il furto dei telefoni e il pestaggio
Non solo. Egli ha infatti spiegato agli agenti sia la dinamica che le motivazioni di tali fatti. Tutto è nato dalla comunità di recupero in cui si trovava il figlio, il quale un giorno ha rubato due cellulari di proprietà della struttura e si è recato a Torino per scambiarli con alcune dosi di droga. Dopo il furto il personale della comunità ha contattato il padre, riferendogli che il ragazzo, la cui condotta veniva considerata ormai non più tollerabile, avrebbe potuto essere allontanato. Spaventato da questa possibilità, il padre ha iniziato insieme al figlio una spasmodica ricerca dei ragazzi di colore a cui erano stati ceduti i due cellulari. Rintracciatone uno, i due soggetti lo hanno aggredito per farsi dire dove fossero i telefoni. «Ti ammazzo», sono state le parole pronunciate nei confronti della vittima durante il pestaggio. Vittima che, dopo numerosi colpi subiti, ha confessato venendo in seguito caricata a forza a bordo del veicolo del padre. 

I fatti ripresi da una testimone
Tutta la scena è stata ripresa dal telefonino di una testimone che, dopo aver contattato i carabinieri, ha inviato il video al quotidiano La Stampa, che lo ha reso pubblico. Le indagini proseguono ora nella ricerca della parte lesa, di cui al momento si sono perse le tracce.