La MotoGP lancia la tolleranza zero contro le scommesse clandestine
Per dire no alle gare comprate e a scommessopoli, la Dorna utilizzerà il Fraud detection system: un software che analizzerà le giocate e le puntate presso i principali bookmaker ed evidenzierà qualsiasi movimento sospetto

ROMA – Il motociclismo non vuole fare la fine del pallone. Se nel calcio si combatte ormai da decenni contro lo scandalo delle scommesse clandestine e delle partite comprate dalla criminalità organizzata, per ora le due ruote sono rimaste immuni da questo malaffare. Ma non per questo si può abbassare la guardia, e gli organizzatori lo sanno bene, tanto da dichiararsi pronti a tutto per evitare che questo marcio si infiltri anche nel Motomondiale. Come primo atto concreto, la Dorna ha firmato oggi un'importante partnership, la prima per quanto riguarda il settore del motorismo sportivo, con l'azienda Sportradar, che ha studiato il cosiddetto Fraud detection system, un software che serve appunto a scoprire ogni eventuale frode. Dalla stagione 2017, questo sistema verrà applicato a tutte le 54 gare tra MotoGP, Moto2 e Moto3, così da verificare tutte le giocate e le puntate presso i principali bookmaker del mondo e da evidenziare istantaneamente qualsiasi movimento sospetto. «Prevenire un problema è sempre più prudente che curarlo – ha spiegato il patron Carmelo Ezpeleta – E di sicuro quello dei risultati alterati per favorire le scommesse clandestine è un grosso problema per lo sport. Finora, per fortuna, non lo è stato per il nostro, ma ha causato grosse preoccupazioni nel resto del mondo. Non vogliamo arrivare al punto in cui questo problema possa inquinare anche il motociclismo e quindi noi ci troveremmo costretti a rimediare: al contrario preferiamo evitarlo, con un atteggiamento proattivo e risoluto. Per questo abbiamo dato vita a questa partnership, perché favorisca l'educazione e faccia da deterrente».
A lezione di correttezza
Oltre alla loro azione di controllo, Sportradar organizzerà dei seminari di educazione e prevenzione, dal vivo e online, che saranno rivolti ai piloti, alle squadre e a tutti gli addetti ai lavori delle due ruote: «La nostra azienda si rivolge anche a molti sport che si sentono distanti o immuni al problema dei risultati alterati – rivela l'amministratore delegato Andreas Krannich – Questo non è il caso della MotoGP, che ha avviato inchieste e investigazioni. Per assicurarsi di non lasciare nulla di intentato e per non accettare alcun compromesso, hanno richiesto tutti i nostri servizi. Da parte nostra non vediamo l'ora di iniziare a lavorare con loro e con i loro addetti ai lavori nei prossimi anni, per aiutare a rendere la MotoGP un esempio delle migliori pratiche nel mondo del motorsport».
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