30 luglio 2025
Aggiornato 17:00
Calcio

Gattuso: “Il Milan di oggi non ha senso di appartenenza”

L’ex campione rossonero si avventura nell’improbabile paragone fra il glorioso Milan del passato e quello disastroso del presente

PISA - Gennaro Gattuso è ancora oggi un’icona, un simbolo di vittoria per tutti i tifosi del Milan. Rossonero dal 1999 al 2012, l’ex centrocampista calabrese, ora allenatore del Pisa, oggi soffre per l’avvilente percorso della sua vecchia squadra, ridotta a combattere col Sassuolo per agguantare il sesto posto e i preliminari estivi di Coppa Uefa: «Il mio Milan era una macchina perfetta - ricorda l’ex numero 8 milanista - con grandi campioni, una società attenta ed economicamente impeccabile, ma soprattutto c’era un senso di appartenenza diverso, quando scendevamo in campo avevamo la consapevolezza di indossare una maglia che rappresentava la storia del calcio italiano e se perdevamo una partita eravamo avviliti dentro lo spogliatoio. Oggi non vedo nulla di tutto questo, il Milan attuale si trascina in campo senza rendersi conto dello stemma che ha sulle maglie e della storia che rappresenta». Gattuso è un uomo mai banale e sempre schietto, ha a cuore le sorti del Milan ed è tuttora un accanito sostenitore dei colori rossoneri; parla di senso di appartenenza, di attaccamento alla maglia ed ha anche ragione, ma i problemi sono altri e derivano da molto più in alto rispetto al campo. Seedorf, Rui Costa, Shevchenko, Inzaghi, Nesta, Cafu, Stam, Thiago Silva e Ibrahimovic, alcuni dei nomi del Milan di Gattuso; Abate, De Sciglio, Balotelli, Suso, Zapata, Cerci, alcuni dei nomi dell’improponibile Milan degli ultimi anni. Basta l’elenco per capire la differenza.