27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Calcio

Franco Ordine: “Il Milan non ha saputo sfruttare il mercato invernale”

A detta del noto giornalista, i rossoneri avrebbero dovuto rinforzare maggiormente l’organico a gennaio

MILANO - Il mercato invernale di gennaio è ormai alle spalle e le squadre di serie A dovranno affrontare la seconda parte di stagione con le rose attuali senza più poter apportare cambiamento. Logico, pertanto, che si scatenino ora commenti e valutazioni sui rinforzi acquisiti e mancati da parte delle compagini della massima serie; Franco Ordine, noto giornalista ed editorialista del quotidiano Il Giornale, si è soffermato sul Milan, praticamente inattivo nel mercato di riparazione: «Credo che il Milan avrebbe dovuto pensare di più a rinforzarsi a gennaio - sostiene Ordine - e invece a parte Boateng non si è mosso, ha fatto solo piccole operazioni in uscita. Serviva rinforzare gli esterni ed ora, infatti, le lacune vengono a galla come ha dimostrato anche la partita di San Siro contro l’Udinese».

Coperta corta

Effettivamente, analizzando l’organico rossonero, si evincono delle deficienze strutturali evidenti: tanto per cominciare, è opportuno ripeterlo, a Mihajlovic mancano almeno due terzini, forse tre, in quanto Antonelli è l’unico elemento affidabile, mentre chiedere ad Abate un cross degno di questo nome è ormai eresia, chiedere a De Sciglio una prestazione decente, idem con patate, per quanto riguarda il giovane Calabria, poi, va gestito con parsimonia affinchè maturi definitivamente. Passando al centrocampo, Galliani ha tolto dalla mente dei tifosi (e di Mihajlovic) la speranza di avere un regista di qualità che giochi a testa alta e organizzi la manovra (c’è un Valdifiori ad ammuffire in panchina a Napoli, un pensierino in estate?), ma almeno sugli esterni, visto il 4-4-2 scelto dal tecnico serbo, qualcosa poteva essere fatto. Contro l’Udinese, ad esempio, l’assenza di Bonaventura ha evidenziato un buco non colmabile perché Honda a sinistra e Kucka a destra non hanno né spinto e né difeso: il giapponese deve giocare a destra per rendere meglio, l’ex genoano va collocato in mezzo accanto ad uno fra Bertolacci e Montolivo. L’unico volto nuovo a Milanello in inverno è stato il ritorno di Kevin Prince Boateng, da sempre di difficile collocazione tattica, non in gran forma fisica e comunque inadatto a fare l’esterno in un 4-4-2 lineare come quello del Milan. La coperta per Mihajlovic è troppo corta: o si copre le spalle facendo uscire i piedi, o viceversa: del resto, l’ex allenatore della Sampdoria ha accettato il Milan con la stuzzicante prospettiva di riportare in alto una squadra che voleva riprendersi addirittura sua maestà Ibrahimovic, salvo poi ritrovarsi una formazione incompleta con centinaia di milioni spesi sì, ma spesi con confusione e senza seguire le direttive del tecnico. A gennaio si poteva porre rimedio, ma Berlusconi ormai non parla più e Galliani col suo «se non esce qualcuno non entra nessuno, siamo a posto così, il mercato è chiusissimo» è di una ripetitività stucchevole. Le principali colpe del sesto posto in campionato del Milan, non vanno probabilmente ricercate in panchina, né oggi e né in passato.