2 maggio 2024
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Sport italiano

Collari d'Oro, premiati 169 campioni

Martedì 15 dicembre il merito sportivo è stato celebrato nella cerimonia di consegna dei Collari d’oro. Oltre ai campioni Mondiali del 2015, premiati anche tutti gli olimpionici e olimpici viventi che, prima del 1995, non avevano mai ricevuto tale onorificenza.

ROMA - E' il giorno della celebrazione dello sport italiano con la consegna dei Collari d'oro, la massima onorificenza dello sport italiano. Il primo applauso è per Sara Simeoni, atleta del secolo dello sport italiano, poi a Bebe Vio, Tania Cagnotto e Fiona May. «Sono simboli - dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò - di quanto di bello abbiamo fatto quest'anno. I presidenti delle federazioni, i vertici del Coni e altri sono tutti uomini, serve necessariamente una rappresentanza femminile ed è per questo che ho voluto al mio fianco queste atlete in questa occasione».

Il bilancio del 2015 del presidente del CONI
La sala delle Armi, dove si svolge la cerimonia, saluta con un applauso scrosciante la «conquista della Ryder Cup» che Roma ospiterà nel 2022. Poi Malagò parla del lavoro dell'antidoping, delle vittorie inaspettate. La candidatura di Roma 2024 si respira nell'aria come filo rosso di tutta la giornata. «Il nostro Colosseo modernizzato - dice Malagò - è un logo bellissimo. Siamo una squadra fortissima e vinceremo». Per la candidatura «è stato fondamentale l'apporto del presidente del consiglio Matteo Renzi» e «così anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Accanto a lui c'è il Presidente del Consiglio che annuisce. Malagò aggiunge. «Dobbiamo ringraziarli per la sensibilità e ovviamente per il decreto che con cento milioni supporterà lo sport nelle periferie italiane: il Cardellino a Milano, lo Zen a Palermo, la pista Giannattasio a Ostia e quella dove cominciò Pietro Mennea a Barletta». Malagò sottolinea: «Non ci facciamo strumentalizzare da nessuno. Il mondo dello sport non si fa tirare la giacchetta, ma siamo grati e onorati per la fiducia che il tuo esecutivo ci ha accordato». Il 3 agosto Casa Italia sarà inaugurata a Rio de Janeiro alla presenza del Presidente del Consiglio Renzi. Poi la sfilata dei campioni, dalla Pennetta a Fognini, Paltrinieri, al 4 senza di canottaggio passando per i grandi del passato.

L'emozione dello stilista azzurro Giorgio Armani
Giorgio Armani, stilista degli atleti della nazionale italiana, è stato premiato nel corso della cerimonia di consegna dei Collari d'oro al merito sportivo al Parco del Foro Italico. «Quando ero giovane uscivamo dalla guerra e le palestre erano uno stanzone con la corda, il cavallo e il quadro svedese. Davvero poca roba. Poi ho apprezzato pian piano lo sport ed ho capito che era una cosa vera. Nel tempo ho preso altre strade e mi sono 'vendicato' guardando lo sport dal mio punto di vista, cominciando a vestire gli sportivi e anche spendendo un sacco di soldi con una squadra di basket. Grazie di avermi invitato. Sono orgoglioso e un po' commosso». Nel corso della cerimonia la divisa degli azzurri firmata Giorgio Armani è stata consegnata dal presidente del Coni Giovanni Malagò al premier Matteo Renzi.

Pennetta: Se lascio non è per amore
«Ieri ero a cena con il presidente del Coni (Malagò, ndr), abbiamo fatto qualche chiacchiera... Siamo sempre amici». Flavia Pennetta è tra i premiati con il collare d'oro del Coni nel corso della cerimonia che ha voluto celebrare lo sport italiano del 2015 e non solo: «Se lascio, sicuramente non sarà per amore» ha scherzato la tennista. La Pennetta ha voluto poi ricordare il suo successo agli Us Open. «Volevo ringraziare il Premier Renzi e tutti i presidenti che ci sono venuti a trovare. So che abbiamo causato un po' di problemi, ma sia io che Roberta siamo state felicissime del vostro arrivo e la vostra gioia si vedeva». Proprio ricordando il giorno della finale Renzi ha ricordato: «Dovevate vedere la faccia di Malagò quando ha detto quello che ha detto. Poi guardava me e mi chiedeva: ma tu hai capito? Come se io fossi esperto di inglese. Ci hanno regalato un'emozione meravigliosa, vedere quello stadio pieno di bandiere italiane è stato meraviglioso».