28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Rugby | Sei Nazioni 2012

Brunel: Col Galles la sfida più dura

Dopo le sconfitte con Francia, Inghilterra e Irlanda. Il ct dell'Italia: Il Galles ha fatto il carico di fiducia negli ultimi mesi, viene da un Mondiale di qualità e ha espresso un ottimo rugby negli ultimi mesi

MILANO - L'Italia torna in campo per la quarta giornata del Sei Nazioni. Oggi pomeriggio a Cardiff (alle 15.30 ora italiana) gli azzurri affrontano il Galles in una sfida che si preannuncia proibitiva, almeno sulla carta. «Penso che sarà la partita più dura del torneo - ammette il commissario tecnico azzurro Jacques Brunel -. Il Galles ha fatto il carico di fiducia negli ultimi mesi, viene da un Mondiale di qualità e ha espresso un ottimo rugby negli ultimi mesi».

L'Italia ha bisogno di fiducia - Dopo le sconfitte contro Francia, Inghilterra e Irlanda, l'Italia ha bisogno di un'iniezione di fiducia: «La nostra principale debolezza è la mancanza di continuità, il non riuscire a giocare il nostro rugby per ottanta minuti - prosegue Brunel -. Sono convinto che sia un problema mentale, non fisico: a Dublino al 47' eravamo 17-10 con la possibilità di accorciare sul 17-13, invece tre falli in pochi minuti ci hanno portati sul 23-10. Questo oggi fa la differenza. La nostra sfida sarà migliorare in difesa contro una squadra più forte di quella irlandese e al tempo stesso provare a imporre il nostro gioco quando possibile. Vincere sarebbe certamente importante per la fiducia della nostra squadra, ma credo che le grandi squadre si costruiscano attraverso un percorso di successi, non tramite singoli exploit».
Brunel, che rispetto alla trasferta di Dublino cambia sette uomini nella formazione titolare, annuncia: «Il ruolo di calciatore contro il Galles, almeno inizialmente, sarà affidato a Mirco Bergamasco, che ha dalla sua la minor pressione derivante dal fatto di non aver giocato nelle prime tre gare. Burton sarà impegnato in un ruolo chiave, all'apertura, e non prendere la responsabilità iniziale dei piazzati potrà aiutarlo».