2 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Sei Nazioni 2012

Rugby: Italia gelata, festa Inghilterra

Seconda sconfitta per gli azzurri di Brunel. In un Olimpico tutto esaurito e imbiancato dalla neve caduta fitta su Roma nel pomeriggio, l'Italia perde 19-15 e incassa il ko numero 18 contro gli inglesi in altrettanti confronti diretti

ROMA - L'Italia rimedia la seconda sconfitta consecutiva al Sei Nazioni. Dopo avere perso all'esordio a Parigi contro la Francia, gli azzurri di Brunel si arrendono anche all'Inghilterra. In un Olimpico tutto esaurito e imbiancato dalla neve caduta fitta su Roma nel pomeriggio, l'Italia perde 19-15 e incassa il ko numero 18 contro gli inglesi in altrettanti confronti diretti. Match intenso, con continui colpi di scena: gli azzurri, come all'esordio, pagano a caro prezzo un'ingenuità nella fase centrale della partita e troppi errori nei piazzati.

Il primo tempo è all'insegna dell'equilibrio. A spezzarlo ci pensano due piazzati di Farrell (cecchino implacabile) che portano l'Inghilterra avanti 6-0. Prima dell'intervallo succede di tutto: nel giro di due minuti l'Italia va due volte in meta: prima con Venditti, che mette a terra una palla impazzita, poi con Benvenuti che ruba palla e si invola tra i pali. Burton sbaglia la prima trasformazione, non la seconda. Si va al riposo con gli azzurri in vantaggio 12-6, uno scenario impensabile solo pochi minuti prima.

E a inizio ripresa il sogno dell'Italia continua. Priva di Castrogiovanni, uscito per una botta al costato, la squadra di Brunel allunga sul 15-6 grazie a un altro piazzato di Burton. Olimpico in delirio, ma nell'aria c'è un nuovo ribaltone e stavolta a metterlo a segno è l'Inghilterra: Masi rinvia col calcio, Hodgson intercetta e va in meta. Poi il solito Farrell trasforma. Inglesi di nuovo a -2. Altri due piazzati (di Farrell, ovviamente) segnano il sorpasso e per l'Italia è notte fonda. Finisce con il successo dell'Inghilterra, il secondo consecutivo dopo quello in Scozia all'esordio. Il pubblico dell'Olimpico applaude lo stesso gli azzurri, ma il rimpianto resta.