18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Calcio | Roma

Borriello: Io il capro espiatorio? Una vergogna

L'attaccante giallorosso passa al contrattacco: «Io sono un esempio di serietà, mai un raffreddore da quando sono qui»

ROMA - Marco Borriello passa al contrattacco e a due giorni dal derby con la Lazio respinge le critiche ricevute nelle ultime settimane di crisi della Roma «Trovo vergognoso che in questo momento si cerchi di trovare in me l'unico capro espiatorio di una situazione difficile», ha detto il centravanti giallorosso a Sportmediaset.it, «la mettono tutti su polemiche che io non ho mai fatto, compresa quelle con Totti. Da quando sono qui credo di essere un esempio di serietà». Borriello ha puntellato la sua autodifesa con i numeri: «Non sono io che decide chi gioca e chi va in panchina. Io ho fatto 15 gol in 5 mesi», ha spiegato, «con il Lecce mi sono procurato un calcio di rigore al 90' dopo aver dribblato tre avversari. Sono uno abituato a lavorare fino all'ultimo minuto».

ESEMPIO DI SERIETÀ - Borriello ha ricevuto critiche soprattutto per il rigore sbagliato in Champions League in casa dello Shakhtar Donetsk, dove i giallorossi erano giunti assegnando a David Pizarro il ruolo di primo rigorista. «A Donetsk ho visto che nessuno prendeva la palla e allora ho tirato io il rigore dopodiché mi sono preso tutte le colpe», ha spiegato l'attaccante, «non penso che prendersi le proprie responsabilità sia una colpa e, inoltre, non siamo stati eliminati per il mio rigore. Sono stato disponibile dalla prima all'ultima partita in questa stagione, senza un raffreddore o qualsiasi problema fisico. Credo di essere un esempio di serietà da quando sono a Roma».