27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Calcio | Roma

Ranieri: se perdo la testa io succede un quarantotto

«Avevo altre proposte ma ho scelto di rimanere qui. Avere un contratto non mi fa dare di più, allo scudetto ci credo»

ROMA - Il rinnovo del suo contratto non è un problema, perché Claudio Ranieri era pronto fin dall'inizio ad una stagione difficile: una stagione da trascorrere con il delicato ruolo di gestore di una situazione potenzialmente esplosiva. «Avere un contratto non mi fa dare di più» , ha detto Ranieri oggi nella conferenza stampa della vigilia del match con il Cagliari, «non è questo che genera apprensione ed insicurezza. So che la Roma sta attraversando un periodo particolare della sua storia e so che se perde la testa l'allenatore può succedere un quarantotto. In tempesta io non perdo la testa». Ranieri, insomma, non nasconde le difficoltà legate al difficile passaggio di mano della società dalla famiglia Sensi a presunti compratori che da mesi rimangono nell'ombra. «Avevo altre proposte ma ho scelto di rimanere qui», ha spiegato il tecnico giallorosso, «è troppo facile andare via quando hai fatto bene. Sapevo che non sarebbe stato facile ma a me intriga molto. Voglio vincere qualcosa, la storia del maggior numero di punti nell'anno solare è una presa in giro. Io voglio vincere».

«PUNTIAMO ALLO SCUDETTO» - Domani, contro il Cagliari, la Roma giocherà per tenere vivo il sogno di correre ancora una volta per lo scudetto. Ma, anche, per riscattare l'umiliante 5-1 incassato nel match di andata. «Quella era un'altra Roma. Sappiamo che il Cagliari è forte», ha spiegato Ranieri, «compatto e con buonissime individualità. Dovremo fare una grandissima partita». E la corsa al tricolore? Ranieri è sicuro, se la Roma vuole puntare allo scudetto deve fare i conti per l'ennesima volta con l'Inter: «Per me è la squadra da battere, senza nulla togliere al Milan. Leonardo ha ridato entusiasmo all'ambiente. Noi? Io ci credo, credo che la Roma sia attrezzata per lottare con quelle grandi squadre. Ma è difficile, anche se le cose difficili mi piacciono».