24 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Slittino

Kumaritashvili morì per «scarsa esperienza»

Reso noto il rapporto della commissione d'inchiesta, il georgiano perse la vita alle Olimpiadi di Vancouver

VANCOUVER - La «relativa scarsa esperienza» in competizione di Nodar Kumaritashvili, oltre alla «grande pressione» alla quale era sottoposto per l'importanza dell'evento, ha avuto un ruolo significativo nella morte dell'atleta georgiano nel corso delle prove sulla pista dello slittino di Whistler alle ultime Olimpiadi invernali di Vancouver (in Canada).

MORTE ACCIDENTALE - E' quanto ha scritto nella sua relazione il pubblico ufficiale incaricato dell'inchiesta avviata dalle autorità dello stato di British Columbia per appurare le responsabilità dell'incidente occorso 235 giorni fa a Kumaritashvili, 21 anni appena. Viene così definita accidentale la morte del georgiano, finito contro un palo di sostegno sistemato a pochi metri dal traguardo della pista alla velocità di 145 km all'ora e - sempre secondo quanto si legge nel rapporto - deceduto sul colpo. Non sono previste ulteriori inchieste. Il rapporto invita però anche le autorità ed i dirigenti delle federazioni di slittino, bob e skeleton a prestare una sempre maggiore attenzione ai design delle piste, alla loro costruzione e alle certificazioni necessarie per renderle omologate.