Bode Miller trionfa in supercombinata
Gli Stati Uniti vincono il big-match di hockey con il Canada 5-3
VANCOUVER - Il Bode Miller che non ti aspetti, lontano da quello del fragoroso flop di quattro anni fa a Torino, ha conquistato la sua terza medaglia alle Olimpiadi di Vancouver. Bronzo in discesa, argento in supergigante e ieri anche l'oro in supercombinata. Sulla pista di Whistler Creekside lo stravangante statunitense ha messo in fila il croato Ivica Kostelic e lo svizzero Silvan Zurbriggen, completando con una manche di slalom perfetta come mai prima, la rimonta cominciata dopo il settimo posto nella discesa.
Mastica ancora amaro il norvegese Aksel Lund Svindal, oro in super-G e argento in discesa, uscito di pista tra i pali stretti dopo aver chiuso al comando la libera. Dopo i due argenti di Salt Lake City in combinata e gigante, quello di ieri è stato il primo oro conquistato in carriera dal 32enne di Franconia. E pensare che ad un certo punto la sua partecipazione ai Giochi sembrava anche in dubbio. «Ho sciato al 100% con il cuore e non mi sono risparmiato. E' meraviglioso e non c'è nient'altro da dire», ha commentato lo statunitense che in carriera vanta anche quattro titoli iridati e due vittore in coppa del mondo. «Sarò orgoglioso di come ho sciato oggi per il resto della mia vita».
Il giovane altoatesino Dominik Paris, 20 anni all'esordio olimpico, fa sognare l'Italia piazzandosi secondo nella gara di discesa. Lo slalom però non è nelle sue corde e dopo i pali stretti si è ritrovato tredicesimo. «E' stata una bellissima esperienza. Il secondo posto nella discesa fa capire che posso andare veloce. Nello slalom devo ancora lavorare molto. Sono ancora giovane e voglio andare forte in tutte le discipline. A me piace sciare, non sono un grande appassionato degli allenamenti, ma so che bisogna farli per migliorare e li farò», ha commentato Paris. Meglio di lui ha fatto Christof Innerhofer, ottavo: «Il bilancio della mia Olimpiade è positivo sopratutto se si guarda all'andamento della stagione e ai tanti problemi che ho avuto. Ho dimostrato di saper andare ancora forte e nel super-G avrei potuto fare davvero qualcosa di importante. Oggi ho un po' pagato la visibilità durante la discesa. Era molto buio e in queste condizioni io faccio fatica. Con un secondo in meno cambiava tutta la storia. Nel complesso comunque torno in Italia con un bel po' di esperienza in più che mi servirà».
Da dimenticare le prove di Peter Fill e Manfred Moelgg. Per il primo i giochi si chiudono qui, il finanziere di Brunico invece è atteso dalle prove di gigante e slalom. «Il mio obiettivo stagionale era quello di arrivare a disputare le Olimpiadi e ci sono riuscito - ha detto Fill -. Mi sarebbe piaciuto fare un risultato più importante e guardando le cose a bocce ferme avevo le gambe per farlo. Dopo la caduta nel superG ho accusato le botte rimediate e oggi ero un po' stanco. Nello slalom poi ho sbagliato la linea e sono uscito senza poter neppure lottare. Ora basta gare fino alla fine della stagione. E' già ora di pensare al prossimo anno».
Nei 1.500 del pattinaggio di velocità Chiara Simionato ha chiuso al 28mo posto. All'Oval di Richmond oro all'olandese Ireen Wust, davanti all'argento canadese Kristina Groves. Medaglia di bronzo alla ceca Martina Sablikova. La tedesca Magdalena Neuner ha vinto la medaglia d'oro nella gara di biathlon 12.5km partenza in linea. L'argento è andato alla russa Olga Zaitseva, il bronzo all'altra tedesca Simone Hauswald. La 23enne Neuer aveva già vinto un oro nella prova di 10 km inseguimento. Nella 15 km maschile ha trionfato Il russo Evgeny Ustyugov. Il leader di coppa del mondo ha preceduto sul podio il francese Martin Fourcade, argento, e il bronzo slovacco Pavol Hurajt. Nel freestyle (ski cross) il titolo è andato allo svizzero Michael Schmid davanti all'austriaco Andreas Matt e al norvegese Audun Gronvold.
Doppietta tedesca nel bob a due. Oro alla coppia formata da Andrea Lange e Kevin Kuske Uger 1) davanti ai connazionali Thomas Florschuetz e Richard Adjei (Ger 2). Bronzo per i russi Alexsandr Zubkov e Alexey Voevoda. Diciassettesimo l'equipaggio azzurro formato da Fabrizio Tosini e Sergio Riva. Attenzione alle stelle per il big-match di hockey tra Canada e Stati Uniti di ieri. La nazionale a stelle e strisce si è imposta con rotondo 5-3 conquistando l'accesso diretto ai quarti di finale e relegando gli ospiti allo spareggio. Per gli Usa si tratta della più ampia vittoria sul Canada dalla finale per l'oro persa proprio contro i «vicini» otto anni fa. Un successo che cade il giorno prima del 30mo anniversario del «miracolo sul ghiaccio»: la storica vittoria contro l'Unione Sovietica ai Giochi di Lake Placid nel 1980.
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