29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Dal ritiro di Riscione

Totti: le polemiche su di me amplificate per dieci

Il Capitano giallorosso: «Dopo i Sensi spero in un romano e romanista, ma va bene anche uno sceicco»

RISCIONE - Dal ritiro di Riscone, dove la squadra sta preparando la nuova stagione, il capitano giallorosso Francesco Totti ricorda la recente polemica con i politici leghisti, «è sempre l'invidia per Roma che li fa parlare, dovrebbero invece pensare all'Italia e a cose più importanti rispetto e mi sembra invece che non lo facciano», e non sembra avere sepolto l'ascia di guerra con Mario Balotelli, dopo l'episodio che lo vide scalciare l'attaccante dell'Inter nella finale di Coppa Italia. «Insultava i romani e io non ci passo sopra, non era la prima volta», ha detto Totti oggi in conferenza stampa. «La mano ce la siamo comunque stretta, dopo la partita».

Proprio le polemiche che seguirono quel caso avevano spinto Totti ad una riflessione: «Ho pensato di smettere, è vero. Ma poi le persone che mi sono più vicine mi hanno fatto cambiare idea. E poi c'é sempre la passione per quello che faccio. Il problema è che ogni cosa che riguarda me viene amplificata e moltiplicata per dieci. Ci sono abituato, ma non capisco. Io sono una persona buona, non riesco a capire come sia possibile invece che risulti antipatico. L'unica spiegazione che mi posso dare è perché sono romano».

Romano come la famiglia Sensi, che lascerà la proprietà del club dopo 17 anni, in attesa che Unicredit trovi un compratore. «Per me e per tanti altri la famiglia Sensi ha fatto solo del bene, possiamo solo ringraziare», ha detto Totti. «La presidentessa Rosella prima di partire per il ritiro ci ha tranquillizzati, ma noi ora dobbiamo lasciare questa vicenda fuori dal campo. Poi, chiunque arriverà, la cosa importante sarà che ci metta amore. Avere un presidente romano e romanista sarebbe molto gratificante, ma anche se arriva uno sceicco che mette i milioni saremmo tutti contenti».