28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Confederations Cup

Italia a picco, Lippi difende i senatori azzurri

Il Ct allude a Donadoni: «E' un periodo di ricostruzione»

ROMA - Nessun debito di riconoscenza, i senatori malandati della nazionale italiana continuano a vestire l'azzurro perché sono parte di un "processo di ricostruzione". Una ricostruzione che, in vista dei Mondiali di Sudafrica 2010, nasce proprio dai 'vecchietti', i reduci della fortunata spedizione che tre anni fa conquistò la Coppa del Mondo in Germania battendo la Francia in finale ai calci di rigore. Parola di Marcello Lippi, che all'indomani dell'umiliante 3-0 subito ieri dal Brasile, batosta costata l'eliminazione dalla Confederations Cup, ha vestito i panni del pompiere cercando di arginare il diffuso pessimismo del day-after. E, soprattutto, dando al termine "ricostruzione" un significato ben preciso.

"Voi dite che si tratta di puntiglio e cocciutaggine, io invece resto profondamente convinto che dieci, undici elementi del gruppo passato sono ancora importanti nel processo di ricostruzione della squadra che ci sarà dopo la qualificazione per i Mondiali del 2010", ha detto Lippi ai giornalisti questa mattina. "Questo è un periodo di ricostruzione, se non avessi lasciato la panchina due anni fa si sarebbe chiamato proseguimento, ma nel frattempo c'è stato un altro allenatore e si è giocato un Europeo", ha aggiunto Lippi scaricando implicitamente parte delle responsabilità sull'ex Ct azzurro Roberto Donadoni, eliminato dagli Europei del 2008 nei quarti ai calci di rigore dalla Spagna, poi vincitrice del torneo.

"Nei mesi passati ho sempre detto che nel frattempo, però, oltre alla ricostruzione occorreva anche preoccuparci di raggiungere la qualificazione", ha aggiunto Lippi, "per questo non si poteva rinunciare a certi giocatori esperti e validi. Nel contesto di questo processo è quindi arrivata la Confederations Cup.

L'abbiamo presa sul serio, come tutte le cose, ma non certamente come un Mondiale". Ed ecco spiegate, ha aggiunto Lippi, "certe convocazioni", perché anche altri elementi impedivano un rinnovamento più netto. "Non era giusto togliere ad alcuni giocatori dell'Under 21 le finali dell'Europeo così duramente inseguite. Ho tolto solo Rossi e Santon, di concerto con il ct Casiraghi".

In Sudafrica, poi, ha ribadito Lippi, l'Italia non si è presentata al meglio della condizione fisica. "Abbiamo fatto tre brutte prestazioni, non in linea con le aspettative, ce ne torniamo a casa amareggiati e delusi, ma rispetto al progetto non cambia niente", ha detto il ct. "E la mia non è una sfida nei confronti di nessuno, il progetto di rinnovamento è in atto e non è finito qua, quindi non capisco l'accanimento verso un atteggiamento o verso certi giocatori. Se le cose vanno male, si valuta e poi si prendono provvedimenti, non si può fare durante la manifestazione o stamattina. Ma non abbiamo gli occhi foderati di prosciutto".

Per Marcello Lippi la deludente eliminazione dalla Confederations Cup è anche frutto di un periodo difficile per il movimento azzurro: "Questo è il peggior momento per il calcio italiano da quando io svolgo questo mestiere, la sua immagine non è più grande come quella di un tempo". A contribuire, secondo il commissario tecnico, ci sono anche le difficoltà economiche dei club della serie A, costretti a cedere pedine importanti per quadrare i bilanci. "Se Pirlo dovesse andare a giocare al Chelsea questa squadra certo non ne risentirebbe - ha dichiarato il cittì - ma non sarebbe una buona cosa per il nostro campionato".

Sulla figuraccia dell'Italia di Lippi è intervenuto anche l'ex Ct azzurro Azeglio Vicini, che ha attribuito il fallimento azzurro alla percentuale di stranieri nelle squadre di Serie A.

"Bisognerebbe fissare un limite e tornare a come si faceva qualche anno fa, quando se ne prendevano pochi, ma davvero buoni", ha detto Vicini a Ilsussidiario.net. Vicini, che ai Mondiali di Italia '90 fu sconfitto in semifinale ai rigori dall'Argentina, si è inoltre mostrato scettico sulla tesi della riconoscenza di Lippi nei confronti dei 'vecchietti': "E` difficile dirlo. Se avesse trascurato i campioni del mondo i giornali l`avrebbero attaccato comunque. Il risultato finale cambia tutte le carte in tavola - ha detto Vicini - ma spesso le modifica in eccesso. Lippi doveva fare degli esperimenti e delle verifiche, ed ha fatto bene a convocare questo gruppo".