Lippi: «Vecchietti» importanti per la ricostruzione
CT azzurro dopo umiliazione con Brasile: «Amareggiati e delusi»
PRETORIA - Ammettendo che si tornerà a casa "amareggiati e delusi" dopo l'umiliante 3-0 incassato contro il Brasile ieri sera a Pretoria nel terzo ed ultimo impegno nel Gruppo B che ha sancito l'eliminazione della sua Italia dalla Confederations Cup, incontrando di nuovo questa mattina i giornalisti il ct Marcello Lippi ha ricordato più volte che la squadra è nel mezzo di un "processo di ricostruzione" e che la contestatissima scelta di continuare a fare affidamenti su diversi «vecchietti» protagonisti del Mondiale vinto nel 2006 non è frutto di riconoscenza.
"Voi dite che si tratta di puntiglio e cocciutaggine, io invece resto profondamente convinto che dieci, undici elementi del gruppo passato sono ancora importanti nel processo di ricostruzione della squadra che ci sarà dopo la qualificazione per i Mondiali del 2010", ha detto Lippi ai giornalisti questa mattina.
"Questo è un periodo di ricostruzione, se non avessi lasciato la panchina due anni fa si sarebbe chiamato proseguimento, ma nel frattempo c'é un altro allenatore e si è giocato un Europeo. Nei mesi passati ho sempre detto che nel frattempo, però, oltre alla ricostruzione occorreva anche preoccuparci di raggiungere la qualificazione, per questo non si poteva rinunciare a certi giocatori esperti e validi. Nel contesto di questo processo è quindi arrivata la Confederations Cup. L'abbiamo presa sul serio, come tutte le cose, ma non certamente come un Mondiale".
Ed ecco spiegate, ha aggiunto Lippi, "certe convocazioni", perché anche altri elementi impedivano un rinnovamento più netto. "Non era giusto togliere ad alcuni giocatori dell'under 21 le finali dell'Europeo così duramente inseguite. Ho tolto solo Rossi e Santon, di concerto con il ct Casiraghi".
In Sudafrica, poi, ha ribadito Lippi, l'Italia non si è presentata al meglio della condizione fisica. "Abbiamo fatto tre brutte prestazioni, non in linea con le aspettative, ce ne torniamo a casa amareggiati e delusi, ma rispetto al progetto non cambia niente", ha detto il ct. "E la mia non è una sfida nei confronti di nessuno, il progetto di rinnovamento è in atto e non è finito qua, quindi non capisco l'accanimento verso un atteggiamento o verso certi giocatori. Se le cose vanno male, si valuta e poi si prendono provvedimenti, non si può fare durante la manifestazione o stamattina. Ma non abbiamo gli occhi foderati di prosciutto".