12 ottobre 2025
Aggiornato 10:00

Rugby, 6 Nazioni: Italia solita minestra nel cucchiaio di legno

Presidente Doni chiede scusa ai tifosi

ROMA - Il 6 Nazioni 2009 dell'Italia si chiude con le scuse del presidente della federugby, Giancarlo Dondi, ai tifosi e l'ingombrante cucchiaio di legno. Un torneo disastroso dal punto di vista del rendimento e dei risultati. Impietoso l'epilogo allo stadio Flaminio di Roma con gli azzurri sconfitti dalla Francia in versione schiacciasassi con un rotondo 50-8.

Un passo indietro rispetto all'edizione 2008, quando l'Italia di Nick Mallet chiuse sempre all'ultimo posto ma con una vittoria sulla Scozia (23-20) nell'ultimo match e tante speranze per il futuro. Il presente però è stato molto più nero di quanto preventivato. Il torneo 2009 si chiude con zero vittorie - è la quarta volta in dieci partecipazioni - soltanto due mete segnate (oltre a quella odierna di Sergio Parisse con i transalpini l'altra era arrivata nella gara di esordio contro l'Inghilterra firmata da Mirco Bergamasco) e 49 punti fatti contro i 170 subiti.

«Meno male che è finito», è stato l'amaro commento commento a caldo di Doni. «Con la nostra brutta prestazione di oggi abbiamo fatto grande la Francia. Li abbiamo fatti giocare e loro ci hanno messo sotto. E' stata un'annata - ha continuato - con qualcosa di buono, ma è stato troppo poco, certamente mi aspettavo di più». Dopo le sconfitte con Inghilterra, Irlanda, Scozia e Galles, oggi è arrivato l'epiologo peggiore con il quinto stop che vale l'ultimo posto in classifica: «Doveva essere la partita del'orgoglio, ma evidentemente i ragazzi non avevano più forze. Per me il rugby vuol dire combattere e cercare di vincere. Se poi l'avversario è stato più forte lo si ammette, ma non vedo perchè dobbiamo essere sempre noi quelli stanchi e non gli altri».

FUTURO - Sul futuro Dondi non si sbilancia, ma il rendimento stagionale del clan azzurro obbliga ad una profonda analisi. «Nick Mallett non è in discussione, è in discussione l'insieme delle cose quando vediamo certe prestazioni». «Faremo un bilancio con tranquillità - ha aggiunto - ma certamente così non si può andare avanti. Nel nostro dna c'è anche la sconfitta e nei prossimi giorni vedremo cosa fare. Chiedo scusa a questo pubblico che non ci ha nemmeno fischiato. Il rugby si sta sviluppando tra la gente, come si vede dalle presenze così grandi alla nostre partite».

MALLET - Non cerca scusa il ct ma il bilancio finale è influenzato dalle modifiche regolamentari introdotte quest'anno: «Non voglio cercare scuse - ha precisato subito il sudafricano - io ho lavorato con questa squadra per cinque settimane e loro hanno fatto di tutto per migliorare. Oggi prendere 50 punti in casa è veramente duro. Lo scorso anno abbiamo fatto meglio, avevamo una maul molto forte, - ha ricordato Mallett - quest'anno invece, con il gioco aperto e più veloce, per l'Italia sono cambiate tante cose».

PARISSE - La delusione degli azzurri è tutta nella parole del capitano, Sergio Parisse: «Sicuramente non voglio fare bilanci a caldo, direi qualsiasi cosa. Preferisco rifletterci in settimana, io, lo staff, i compagni, tutti. Ora non me la sento di prendere posizione». Sulla partita chiarisce: «Dispiace finire così, ma la Francia ha dimostrato di essere molto più forte di noi». L'analisi finale di Mallett sembra riassumere al meglio il bilancio del 6 Nazioni azzurro: «E' la prima volta che alleno una squadra che nel Sei Nazioni affronta sempre squadre più forti».