24 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Omicidio Raciti

Abete ricorda l’omicidio Raciti e conferma l’impegno antiviolenza

«Confermata tutta la nostra solidarietà alla famiglia e alle Forze dell’Ordine»

ROMA - «La volontà di contrastare ogni forma di violenza dentro e fuori gli stadi resta uno degli impegni principali e più significativi della FIGC: voglio ricordarlo oggi, secondo anniversario della morte dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, confermando tutta la nostra solidarietà alla famiglia e alle Forze dell’Ordine»: il presidente della FIGC Giancarlo Abete è tornato sui temi di maggiore attualità di questi giorni, intervenendo telefonicamente a Red-tv, che ha inaugurato oggi un nuovo contenitore sportivo.

Come dimostrano i dati più recenti della LNP e del Ministero degli Interni, negli stadi italiani continua a crescere il numero di spettatori mentre sono calati in maniera sensibile gli incidenti, gli scontri tra tifosi e polizia; l’introduzione degli steward ha consentito inoltre di controllare meglio la situazione sugli spalti e, più in generale, è sceso da 11 a 4mila il numero degli uomini delle Forze dell’Ordine impiegati ogni settimana per l’attività calcistica in tutta Italia.

«Resta aperto -ha continuato Abete- il problema degli stadi, l’efficienza, il grado di ospitalità. E’ un pezzo del discorso sulla violenza, perchè stadi di proprietà dei club, più confortevoli e sicuri, possono dare un contributo decisivo nella nostra battaglia per un calcio sempre più sereno». A proposito del caso Mannini-Possanzini, il presidente della FIGC ha confermato che la Federcalcio continua a seguire la vicenda con la massima attenzione: «Mercoledì con Matarrese e Campana, a dimostrazione anche di una unità di intenti del mondo del calcio, avremo l’incontro al CONI con il presidente Petrucci e il segretario generale Pagnozzi; intanto, abbiamo aperto un collegamento con la FIFA per coinvolgere la massima autorità calcistica internazionale».

«Voglio però ricordare -ha concluso Abete- che sull’impegno contro il doping, non prendiamo lezioni da nessuno. L’anno scorso, la FIGC ha eseguito 6200 controlli a vari livelli; i casi segnalati sono stati 9, la metà degli anni precedenti. E siamo in prima fila nel contesto sportivo mondiale».