Salute
Cuore a rischio con le infezioni

Una banale infezione aumenta il rischio di infarto e ictus, più di obesità e ipertensione

Uno studio mostra che le infezioni comuni aumentano il rischio di attacco cardiaco e ictus allo stesso modo, o peggio, di pressione alta, diabete e obesità

Paziente in ospedale

REGNO UNITO – Una semplice quanto comune infezione può aumentare del 40% il rischio di essere vittima di un infarto del miocardio e di ben il 150% il rischio di ictus al pari di quanto può avvenire in caso di ipertensione, diabete o obesità. Ecco quanto scoperto da un nuovo studio dei ricercatori dell'Università di Birmingham.

Ancora peggio che l'obesità
Secondo i ricercatori, contrarre una comune infezione aumenta in modo significativo questi rischi per il cuore, al pari proprio di quanto avviene con la pressione arteriosa alta o del diabete, ma soprattutto peggio dell'obesità. Lo studio, che ha preso in considerazione pazienti ricoverato in ospedale, ha rivelato che coloro che contraggono un'infezione hanno tre volte più probabilità di morire, specie se hanno sofferto di malattie cardiache.

Lo studio
In questo nuovo studio, i ricercatori dell'Aston Medical School di Birmingham, guidati dal dottor Paul Carter hanno analizzati i dati clinici relativi a 1,2 milioni di pazienti in modo da aver potuto rintracciare 34mila pazienti ricoverati in ospedale da oltre 14 anni, affetti da infezioni del tratto urinario o del tratto respiratorio. I dati acquisiti sono stati quindi confrontati con un gruppo di controllo di pazienti della stessa età e sesso senza le stesse diagnosi.

I risultati
Il team di ricercatori ha così scoperto che i pazienti con le infezioni avevano una probabilità tre volte maggiore di morire se sviluppavano malattie cardiache e quasi il doppio delle probabilità di morire se avevano un ictus rispetto ai pazienti che non avevano sofferto di infezioni. Secondo gli autori dello studio, sono le infezioni che possono causare infiammazione, e questa recentemente è stata trovata essere collegata alle malattie cardiache. «I dati illustrano una chiara associazione tra infezioni e condizioni cardiache e ictus potenzialmente letali, e le cifre sono troppo grandi per essere ignorate – ha commentato il dottor Carter, autore principale dello studio – Le infezioni gravi sono tra le maggiori cause di morte nel Regno Unito, ma la nostra ricerca mostra che le infezioni che sono abbastanza gravi da portare al ricovero in ospedale possono presentare un rischio ritardato sotto forma di queste malattie aterosclerotiche. L'enorme numero di persone che potrebbero essere colpite – prosegue il ricercatore – presenta una sfida che richiede ulteriori indagini».

Una situazione da non prendere sottogamba
Quella delle infezioni è una condizione da non sottovalutare, visti i rischi che presenta. «I nostri dati – sottolinea il dottor Rahul Potluri, cardiologo e fondatore di ACALM – suggeriscono che coloro che sono ricoverati in ospedale con un'infezione delle vie respiratorie o delle vie urinarie hanno il 40% di probabilità in più di subire un successivo infarto e 2,5 volte più probabilità di avere un ictus, rispetto ai pazienti che non hanno avuto tale infezione, e hanno notevolmente meno probabilità di sopravvivere da queste condizioni».

Il ruolo dell'infiammazione
Lo studio si è soffermato in particolare sul ruolo delle infezioni del tratto respiratorio e delle vie urinarie e su come queste rendessero i pazienti ad aumentato rischio di eventi come infarti e ictus causati da aterosclerosi, ossia l'accumulo di placca nelle pareti delle arterie. In tutto questo un ruolo di primo piano pare l'abbia l'infiammazione, che di recente ha ricevuto una grande attenzione scientifica, dal momento che le ricerche dello scorso anno hanno dimostrato che le terapie antinfiammatorie possono ridurre il rischio di avere un infarto. Tuttavia, si sa molto poco sul ruolo dell'infezione in detto processo. «E' evidente che l'infezione sembra conferire molto rischio, se non ancora di più, per le future cardiopatie e ictus al pari di fattori di rischio molto consolidati come l'ipertensione e il diabete – fa notare il dott. Potluri – Sebbene l'infiammazione sia stata collegata all'aterosclerosi, questo è il più grande studio per dimostrare che l'infezione comune è un fattore di rischio assai significativo». I risultati dello studio saranno presentati alla conferenza annuale dell'American College of Cardiology a Orlando (Usa).

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