Non fate la comunione quando andate in chiesa: rischiate l’influenza
I virus influenzali e alcuni tipi di batteri potrebbero essere veicolati maggiormente in chiesa. Ecco perchè

Si sa che il rischio di prenderci l’influenza è maggiore nei locali pubblici. Ma quando si va in chiesa, sembrano aumentare le probabilità. E la religione, ovviamente, non ha nulla a che fare con il pericolo. In realtà si tratta più dei riti che vengono svolti in tale ambiente, i quali potrebbero aumentare vistosamente i casi di contagio. Non lo dice solo la scienza: l’ammonimento arriva direttamente da un addetto ai lavori: il reverendo David Walker, vescovo di Manchester.
Non fate la comunione
Secondo il reverendo Walker, i fedeli dovrebbero evitare di fare la comunione o, per meglio dire, di non immergere l’ostia nel sangue di Dio, ovvero il vino. I motivi? Questa abitudine potrebbe aumentare notevolmente il rischio di infezioni virali come l’influenza o, peggio, pericolosi batteri.
Contaminato da germi
Ogni volta che un’ostia «viene offerta, può essere contaminata da germi che si trovano sulla pelle», spiega Walker. L’ostia, poi, viene inzuppata nel vino formando un mix letale di germi. Inoltre, potrebbe anche esserci rischio per i soggetti celiaci. Il reverendo, infatti, spiega che non tutte le ostie sono uguali e che alcune contengono glutine – all’insaputa dei fedeli.
Evitare le epidemie
Nell’anno 2009, alcune chiese inglesi hanno interrotto l’offerta del calice di vino a causa di epidemie influenzali, chiedendo di immergere l’ostia nel vino. Altre, invece, hanno interrotto la tradizione dello scambio di pace tra un fedele e l’altro. Tuttavia, tutte le chiese che ancora seguono tali pratiche potrebbero agevolare la diffusione di virus influenzali e altri germi patogeni. Ricordiamo che il virus può sopravvivere nelle superfici metalliche come il calice di vino, fino a 24 ore. Quindi, i virus influenzali possono mietere troppe vittime, persino nella casa di Dio.