28 marzo 2024
Aggiornato 20:00
Tornare a camminare

«Sto camminando!», il grido di Maya, 4 anni, con paralisi cerebrale che muove i primi passi in un video commovente

La piccola Maya riesce a camminare per la prima volta dopo un intervento chirurgico che l’ha strappata dalla paralisi cerebrale che le impediva i movimenti. Il commovente video

MICHIGAN – Un grido di pura gioia, entusiasmante e commovente al tempo stesso. È «Sto camminando! Sì! Ho anche fatto un grande passo», e a gridare è la piccola Maya Tisdale a cui era stata diagnosticata all’età di 2 anni una paralisi cerebrale, che le impediva i movimenti e il camminare. Lei, dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico di chirurgia spinale che le ha cambiato la vita, è la personificazione della felicità dopo aver mosso i primi passi da sola.

Passi ‘da gigante’
La piccola Maya, due anni dopo la diagnosi di paralisi cerebrale si è recata con i genitori al St. Louis Children’s Hospital nel marzo scorso. Doveva sottoporsi a una delicata operazione chiamata rizotomia dorsale selettiva. Questo dopo che i medici avevano detto che questo intervento le avrebbe permesso di camminare autonomamente, per la prima volta. Prima però avrebbe dovuto sottoporsi per almeno 6 mesi a un’intensa fitoterapia e allenamento per poter riuscire a camminare. Ma lei ha stupito tutti e dopo circa un mese e mezzo ha fatto i suoi primi passi – come si vede nel video.

I primi passi
A rendere noto l’evento straordinario è la mamma di Maya, Ann Tisdale, che ha pubblicato un un post sulla pagina Facebook dedicata ‘Mighty Miss Maya - Will to Walk’. «Primi passi - 4 anni, 10 mesi. Non riesco nemmeno a esprimere a parole come ci sentiamo – scrive la mamma – Nulla sembra adattarsi all'enormità di questo momento per noi. Siamo oltre orgogliosi della nostra Mighty Girl. #sdrchangeslives #beemighty #impossibleisnothing #firststeps».

Una nascita frettolosa
La piccola Maya è nata prematura, e alla nascita non pesava neanche un chilo. Per ben 87 giorni è stata tenuta in Terapia intensiva neonatale. E’ dunque sopravvissuta per miracolo. Quando è stata mandata a casa dall’ospedale, però, la mamma ha notato che la piccola aveva le gambe piccole e strette più del normale e, a mano a mano che cresceva, saltava le tappe fondamentali di tutti i bambini. Sottoposta a esami medici, a due anni di età, le è stata diagnosticata una paralisi cerebrale o diplegia spastica. Secondo la medicina, la diplegia spastica è uno dei nove diversi tipi di paralisi cerebrale riconosciuti e colpisce sia le braccia che le gambe. Spesso con la fisioterapia si può rimediare in qualche modo ma, a seconda della gravità, alcuni bambini non possono mai camminare, mentre altri possono aver bisogno di un deambulatore, di un apparecchio o di altre forme di assistenza alla mobilità.

Ancora molti passi da compiere
Maya in realtà non è guarita dalla diplegia spastica, e il danno al cervello è ancora presente ha dichiarato la mamma ad ABC News. «C’è ancora un po’ di tensione nelle sue gambe – spiega Ann ad ABC News – Continuerà con la terapia fisica cinque giorni a settimana, proprio come abbiamo fatto noi, e per farle diventare più forti e fare pratica nel camminare. Ma aver fatto anche solo quei primi passi e sapere che è possibile è una cosa così grande per lei e per la nostra famiglia».