2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Cereali e artrite

I cereali possono allontanare artrite e malattie autoimmuni: ecco perché

Consumare cereali integrali in gran quantità può aiutare a ridurre notevolmente l’infiammazione o scongiurare il rischio di artrite

Artrite reumatoide e cereali
Artrite reumatoide e cereali Foto: Shutterstock

Una recente ricerca indica che una dieta ricca di cereali e frutta potrebbe scongiurare l’artrite o migliorare notevolmente la condizione. Le fibre tipiche dei cereali, infatti, sembrano essere d’aiuto nei pazienti affetti da tale patologia. Gli scienziati consigliano quindi di iniziare la giornata con una bella tazza di muesli integrale e, possibilmente, biologici. Ecco tutti i consigli per dire addio a dolori e malattie autoimmuni.

Cambia la tua routine quotidiana
Si sa che nel mantenimento di una buona salute, uno degli aspetti più importanti è l’alimentazione. Secondo i ricercatori dall'Università Friedrich-Alexander in Germania, infatti, uno dei metodi migliori (e più gustosi) per iniziare la routine quotidiana, è quella di introdurre fibre allo scopo di ridurre l’infiammazione e rafforzare le ossa.

Perché proprio le fibre?
Il segreto sembra risiedere negli acidi grassi generati come sottoprodotti dei batteri intestinali. Questi ultimi, infatti, quando distruggono le fibre possono proteggere dall’artrite reumatoide e da altre patologie autoimmuni. Anche se, è importante sottolineare che non sembra essere ancora chiaro il metodo con cui comunicano batteri e sistema immunitario. Quello che sanno per certo è che le loro scoperte siano un passo avanti – e positivo - nella lotta contro le malattie autoimmuni.

L’importanza dei batteri intestinali
Negli ultimi anni scienziati di tutto il mondo sono riusciti a scoprire come i batteri che fanno parte della nostra flora intestinale (e non solo) possono in qualche modo influenzare la nostra salute, compresa quella delle ossa. «Siamo stati in grado di dimostrare che una dieta compatibile con i batteri ha un effetto anti-infiammatorio, nonché un effetto positivo sulla densità ossea», ha dichiarato il dottor Mario Zaiss, coordinatore dello studio.

Un nuovo approccio
«I nostri risultati offrono un approccio promettente per lo sviluppo di terapie innovative per le malattie infiammatorie delle articolazioni e per il trattamento dell'osteoporosi, spesso sofferto dalle donne dopo la menopausa. Al momento non siamo in grado di fornire raccomandazioni specifiche per una dieta compatibile con i batteri, ma mangiare il muesli ogni mattina, e abbastanza frutta e verdura durante il giorno, aiuta a mantenere una ricca varietà di specie batteriche».

Conferma degli studi precedenti
Secondo la dietista Catherine Collins queste nuove scoperte si aggiungono ad altre precedenti che hanno dimostrato evidenti effetti positivi nella somministrazione di cereali su modello animale. Anche i topi anziani, infatti, sperimentano problemi di salute simili agli esseri umani in termini di densità ossea e malattie infiammatorie. «La conclusione è che i risultati stanno dando forza alla ricerca esistente che dimostra come i nostri batteri intestinali e ciò che mangiamo possano influenzare la nostra salute delle ossa». Ricordiamo anche che solo un’alimentazione diversificata può aumentare il numero di varietà di batteri intestinali – e quindi della salute generale dell’organismo. Di conseguenza sarebbe auspicabile ridurre al minimo diete restrittive e varie mode del momento che escludono diversi tipi di alimenti.