28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
La Società degli uro-oncologi italiani rassicura

Gli urologi: «chi ha il pene curvo non corre maggiori rischi di cancro»

Sulla questione pene curvo e rischio cancro, il prof. Alberto Lapini rassicura: «Evitiamo inutili allarmismi. La ricerca statunitense è interessante ma non dimostra in modo chiaro e inequivocabile il legame tra il problema genitale e alcuni tumori»

Pene ricurvo e rischio cancro
Pene ricurvo e rischio cancro Foto: Shutterstock

ROMA – E' qualche giorno fa la notizia di uno studio americano che suggeriva come l'avere il pene curvo potesse esporre maggiormente al rischio di cancro. Ma gli urologi italiani si sentono di rassicurare gli uomini. «Non è ancora stato accertato e riconosciuto in modo inequivocabile il legame tra il disturbo del pene curvo e un maggiore rischio di insorgenza di alcune forme di cancro. Vanno evitati inutili allarmismi e i pazienti italiani, che hanno questo problema genitale, devono sottoporsi ad ulteriori accertamenti solo se richiesti e prescritti da un medico specialista». Questo il commento della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) alla notizia, riportata dalla stampa nazionale e straniera, di una nuova ricerca statunitense che è stata recentemente presentata all’ultimo meeting dell’American Society of Reproductive Medicine. Secondo lo studio chi soffre di Induratio penis plastica ha il 40% di possibilità in più di avere un tumore al testicolo o allo stomaco e il 29% di chances in più di sviluppare un melanoma.

Una ricerca dettagliata ma…
«La ricerca è molto dettagliata e presenta numeri importanti e interessanti – spiega il prof. Alberto Lapini Presidente Eletto della SIUrO – Tuttavia non fornisce prove significative circa le cause e le modalità di correlazione con neoplasie molto diverse e che interessano differenti apparati dell’organismo. Sono malattie che colpiscono principalmente pazienti di diverse fasce d’età. Il carcinoma testicolare, per esempio, interessa soprattutto i giovani mentre l’età media dei partecipanti allo studio è di 48-50 anni. Molto probabilmente a favorire l’insorgenza di queste patologie oncologiche è uno o più geni. Gli scienziati americani devono ora riuscire a valutare e approfondire questa possibile causa con ulteriori indagini che saranno molto probabilmente molto lunghe e difficili».

Un disturbo in crescita
«Il pene curvo o malattia di Peyronie è un disturbo in crescita nel nostro Paese – sottolinea Lapini – Non sappiamo se questo è dovuto a un aumento reale del numero di nuovi casi oppure all’incremento delle diagnosi. Oggi, infatti, gli uomini hanno meno pudore e più consapevolezza verso le malattie genito-urinarie e quindi sono più propensi a farsi visitare da uno specialista. Tuttavia, non abbiamo ancora dati certi e il disturbo può colpire fino al 4% degli italiani di tutte le età. E’ più frequente tra la popolazione maschile over 50 mentre è davvero raro tra gli under 30. In attesa di nuovi riscontri vogliamo quindi rassicurare tutti gli italiani afflitti da pene curvo – conclude Lapini – Bisogna continuare a considerare solo i fattori di rischio oncologico finora accertati. E’ quindi fondamentale seguire sempre stili di vita sani ed equilibrati a partire dall’alimentazione e dal controllo del peso corporeo. Infine chi soffre di disturbi genitali deve sottoporsi regolarmente ai controlli con l’urologo».