24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Donazione organi e trapianti

Trapianti: è record per l’ospedale Molinette, anche in estate

All'ospedale Molinette di Torino non si va in vacanza, specie quando si parla di trapianti. E così in questo ultimo mese si è avuto un numero eccezionale di trapianti di rene ad alta complessità. Una cosa mai vista prima d’ora

Trapianti record alle Molinette di Torino
Trapianti record alle Molinette di Torino Foto: Shutterstock

TORINO – La città è semideserta ma l’attività di trapianto d’organi non cala, anzi all’ospedale Molinette di Torino si è battuto ogni record. E se questa estate sarà ricordata per la siccità e il gran caldo, lo sarà anche per i trapianti. Si è infatti eseguito in questo ultimo mese un numero di trapianti di rene ad alta complessità mai registrato prima d’ora.

Trapianto per trapianto
Ma vediamo, trapianto per trapianto, quali sono stati gli interventi eseguiti.
In particolare si sono eseguiti quattro trapianti di doppio rene – l’ultimo di questi effettuato dopo perfusione dei reni con una speciale apparecchiatura. E poi un trapianto renale eseguito su una paziente definita ‘iperimmune’ per via dell’alto rischio di rigetto che, prima dell’intervento, ha richiesto fosse condotto uno specifico studio immunogenetico e una relativa terapia nefrologica di desensibilizzazione. E ancora due terzi trapianti renali. Senza contare un trapianto effettuato d’urgenza a causa di una carenza di accessi vascolari per fruire della dialisi: qui il rene è stato trapiantato in sede diversa da quella dove avviene di solito. C’è stato anche un trapianto da donatore vivente, da fratello a fratello, oltre a cinque trapianti di ‘routine’ da donatori deceduti.

Un vero record
Quello dei trapianti avvenuti nelle ultime quattro settimane a Torino si presenta dunque come un vero e proprio record, non solo per l’elevato numero ma anche per la complessità di certi interventi. Si pensi che in un tempo così ristretto si spesso dovuto far fronte a numerose difficoltà mediche e chirurgiche, e proprio in un periodo in cui si sente maggiormente il problema della carenza di personale – dovuto alle ferie estive.

Un team collaudato
Per fortuna i pazienti che necessitavano del trapianto per poter vivere hanno potuto contare su un team di medici di consolidata esperienza. A guidare i nefrologi per la parte assistenziale clinica è il professor Luigi Biancone, mentre la parte chirurgica sui chirurghi vascolari è diretta dal dottor Maurizio Merlo. Gli urologi sono guidati dal professor Paolo Gontero e gli anestesisti dal dottor Pierpaolo Donadio. Non dimentichiamo anche il lavoro dei laboratori che è stato condotto dagli immunogenetisti del professor Antonio Amoroso e dagli anatomo-patologi del professor Mauro Papotti. Infine, è fondamentale anche l’apporto professionale degli infermieri.

Ottimi risultati
«Rimarchevoli sono i risultati sul trapianto di doppio rene – ha spiegato il professor Biancone, responsabile del programma di trapianto renale – che consente minor tempo in lista e una funzionalità nel lungo termine identica e a volte superiore al trapianto di rene singolo per la stessa categoria di donatore. Nella pratica clinica in determinate situazioni si preferisce trapiantare due reni contemporaneamente nello stesso paziente, invece di uno, per dare maggiori garanzie di funzionalità col risultato alla fine di dare al paziente una massa funzionale superiore ‘ad abundantiam’. Oltretutto – prosegue Biancone – nell’ultimo trapianto di doppio rene, i reni sono stati sottoposti a perfusione continua con delle particolari macchine che sono in grado di ricondizionare e meglio preservare la microcircolazione renale e riossigenare i tessuti renali quando il rene è ancora in ghiaccio, e il trapianto ha avuto subito un’ottima partenza. La casistica dell’uso delle macchine da perfusione in questi organi è ancora piccola in Italia su questi reni ma i risultati sono molto interessanti».