28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Malattie e cure

Depressione, l’efficacia dei trattamenti dipende anche dal contesto ambientale

L’ambiente svolge un ruolo fondamentale nell’efficacia dei farmaci antidepressivi, lo dimostrano due studi coordinati dall’ISS e pubblicati sulle riviste Molecular Psychiatry e Translational Psychiatry

Depressione, l'efficacia dei farmaci dipende anche dall'ambiente
Depressione, l'efficacia dei farmaci dipende anche dall'ambiente Foto: Shutterstock

ROMA – Il trattamento della depressione dipende anche dal contesto ambientale in cui si trova e vive il paziente, e che determina o meno l’efficacia dei farmaci antidepressivi serotoninergici. Questo, in sostanza, quanto suggerito da due nuovi studi coordinati dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e pubblicati sulle riviste Molecular Psychiatry e Translational Psychiatry.

Se l’ambiente è favorevole
L’efficacia del trattamento dipende dunque anche dall’ambiente in cui vive il paziente. Questo perché, riporta il comunicato ISS, «l’azione del farmaco consiste, almeno in parte, nell’aumentare la plasticità neurale, amplificando, in un ambiente favorevole, l’opportunità dell’individuo a ridurre o eliminare i sintomi della depressione». Il primo studio, condotto da un’équipe internazionale di ricercatori, coordinati da Igor Branchi, del Centro per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’Istituto Superiore di Sanità, suggerisce dunque il ruolo del contesto ambientale nel trattamento della depressione. Una conclusione che è stata confermata in uno studio gemello condotto dagli stessi autori su pazienti depressi e pubblicato pochi giorni fa sulla rivista Translational Psychiatry.

Non sempre efficaci
«Gli SSRI – spiega il dottor Branchi, affiancato nell’indagine dai colleghi dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’ateneo di Zurigo (Svizzera) – non risultano sempre efficaci. Per capirne i motivi, abbiamo ipotizzato come l’aumento della plasticità neurale indotta dal farmaco produca un aumento della suscettibilità agli stimoli ambientali. Di conseguenza, abbiamo analizzato, sia in modelli sperimentali sia in pazienti, il ruolo dell’ambiente nel determinare l’efficacia del trattamento. I risultati hanno dimostrato come il trattamento con SSRI aumenti in modo dose-dipendente l’influenza delle condizioni di vita sull’umore. Ciò è stato osservato sia su parametri clinici, quali la gravità della psicopatologia, che preclinici e molecolari, come i livelli di neutrotrofine e la neurogenesi».

Migliorare la pratica clinica
«Queste scoperte – conclude il ricercatore – possono contribuire a migliorare la pratica clinica, mettendo a punto strategie terapeutiche basate sulla combinazione del trattamento farmacologico con un approccio terapeutico, come la terapia cognitivo-comportamentale, che permetta, a chi soffre di depressione, di affrontare ambienti di vita avversi ed eventi stressanti con maggiore successo, aumentando l’efficacia del trattamento». Lo stesso Editor-in-chief della rivista Molecular Psychiatry, il Professor Julio Licinio – prosegue il comunicato – dedica un editoriale al lavoro di Branchi e dei suoi collaboratori, in cui commenta come i risultati ottenuti possano spiegare la variabilità dell’efficacia del trattamento con gli antidepressivi e possano così rappresentare un passo importante per la comprensione del meccanismo di azione di questi farmaci. «Infine, per capire la portata del problema, basti pensare che l’OMS ha definito la depressione una vera e propria emergenza sanitaria che colpisce 322 milioni di persone in tutto il mondo. Tale emergenza è aggravata dal fatto che circa il 60-70% dei pazienti trattati con il farmaco più comunemente utilizzato nelle principali forme di depressione, ovvero gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), non guarisce e il 30-40% non mostra neanche una risposta significativa al farmaco».