20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Salute

Fumo, uno su due comincia prima dei 18 anni. E i ragazzi fumano per imitazione

Prende il via la seconda edizione della Campagna Aiom presentata a Roma al XVIII Congresso nazionale degli oncologi. Il Presidente Pinto: «Anche una singola sigaretta, magari accesa per gioco, può essere ‘fatale’ e condannare una persona a un vizio che dura tutta la vita»

Fumo, i giovani italiani iniziano presto
Fumo, i giovani italiani iniziano presto Foto: Shutterstock

ROMA – La ‘prima volta’ può essere fatale. Non stiamo parlando di sessualità, ma di vizio del fumo e cancro. «Il tabagismo provoca 100mila nuovi casi di tumore ogni 12 mesi. La prevenzione inizia da giovanissimi», sottolinea il presidente dell’AIOM, Carmine Pinto, riunito a Congresso a Roma, da cui prende il via la Seconda edizione del Progetto Educazionale, di cui sono previsti un tour di lezioni dedicate nelle scuole superiori, formazione degli insegnanti e attività sui social media. I testimonial saranno Massimiliano Allegri e Flavia Pennetta.

S’inizia presto e poi non si riesce a smettere
«Con le sigarette… Meglio Smettere 2.0», questo il titolo della edizione della campagna educazionale AIOM. Il 56% dei fumatori italiani – se legge nella nota dell’Associazione – ha iniziato con le sigarette prima di compiere 18 anni. Sette giovani su 10 ammettono di aver cominciato per imitare gli amici e i compagni di classe. Il 7% lo ha fatto per sentirsi ‘più grande’; il 6% perché influenzato negativamente da genitori o parenti a loro volta tabagisti. Una situazione sconfortante a cui bisogna porre rimedio. Per questo, gli oncologi si attiveranno per andare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado (dette anche medie inferiori e superiori) al fine di informare e spiegare ai ragazzi tutti i seri pericoli del fumo. Di supporto all’iniziativa verrà anche distribuito materiale informativo e compiuta dell’attività di formazione per gli insegnanti. Al contempo è prevista una grande Campagna sui social media, con anche un concorso per la migliore foto contro il fumo.

I testimonial
Già protagonista dello spot antifumo dello scorso anno, anche quest’anno testimonial della Campagna sarà Flavia Pennetta. Al suo fianco vi sarà l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. «Con grande piacere ho deciso di partecipare a una campagna fondamentale per tutelare la salute dei più giovani – dichiara Massimiliano Allegri in un messaggio inviato al congresso degli oncologi – Ho passato tutta la mia vita sui campi da calcio e, prima come atleta ai miei compagni e poi come allenatore ai miei ragazzi, ho sempre consigliato vivamente di non fumare. Da uomo di sport e da padre di famiglia voglio dare il mio piccolo, ma spero utile, contributo contro questo vizio pericolosissimo».
«Quando mi hanno chiesto di partecipare di nuovo a questa iniziativa non ho esitato un momento ad accettare – aggiunge Flavia Pennetta in un messaggio inviato al congresso Aiom – Il tabagismo è un vizio che si sta tingendo sempre più di rosa. Voglio rivolgere un appello a tutte le giovani italiane: dite addio alle sigarette e iniziate a praticare regolarmente un po’ di salutare attività fisica».

Una volta è… per sempre
Il problema con il fumo spesso non è iniziare, dato che le occasioni purtroppo non mancano, ma smettere. «Anche una singola sigaretta, magari accesa per gioco, può essere ‘fatale’ e condannare una persona a un vizio che dura tutta la vita – avverte Carmine Pinto, Presidente Nazionale Aiom –  Come tutte le dipendenze, anche quella da nicotina diventa più forte con il passare degli anni. Il fumo è un fattore di rischio oncologico importante che solo nel nostro Paese provoca 100mila nuovi tumori l’anno – prosegue l’oncologo – La prevenzione deve quindi cominciare dai giovanissimi. Con la nostra campagna vogliamo convincerli a non iniziare mai oppure a buttare via immediatamente il pacchetto. C’è anche troppa ignoranza e sottovalutazione dei reali rischi per la salute. Uno studente su due è convinto che fumare provochi solo febbre, tosse e mal di stomaco. Il successo della prima edizione con l’entusiastico coinvolgimento degli studenti e la realizzazione di uno spot direttamente dai ragazzi ci ha convinto della necessità di proseguire con questa campagna».

Il cancro è «solo» una delle tante conseguenze
«Il tumore del polmone è la neoplasia più strettamente collegata al tabagismo – sottolinea Silvia Novello, docente di Oncologia Medica all’Università di Torino e membro del Direttivo Aiom – Il numero di nuovi casi aumenta del 2,6% l’anno tra le donne mentre assistiamo a una riduzione tra gli uomini. E’ tutta colpa del fumo, un’abitudine che una volta era quasi esclusivamente maschile mentre ormai interessa ben il 17% delle italiane. Le sigarette non danneggiano solo l’apparato respiratorio ma anche tutto il resto dell’organismo. Il fumo di tabacco incrementa il rischio di sviluppare tumori della vescica, distretto testa-collo e pancreas. Favorisce inoltre l’insorgenza di altre neoplasie come quella del seno, della prostata, della vescica e del colon-retto».

I fumatori italiani
Secondo i dati AIOM, i fumatori italiani rappresentano il 22% della popolazione con più di 15 anni: di cui il 27,3% uomini e il 17,2% donne. Più della metà (il 51%) consuma fino a 15 sigarette al giorno e l’età media in cui si inizia è di 17,9 anni. In Europa, la maglia nera del tabagismo va a gli studenti del nostro Paese, di questi il 37% ha acceso almeno una sigaretta nell’ultimo mese. «Le nuove leggi sono più restrittive e proibiscono le sigarette negli spazi aperti degli edifici scolastici – fa notare Pinto – Ciononostante è proprio in questi luoghi dove molti ragazzi iniziano a fumare regolarmente, magari ‘scroccando’ al compagno di banco le prime sigarette. E’ proprio da qui che vogliamo ripartire con la nostra campagna».

Una prognosi sfavorevole
Tra i diversi tipi di cancro, «il tumore del polmone è ancora una malattia a prognosi particolarmente sfavorevole – ricorda la prof.ssa Novello – Oggi cominciamo a disporre di nuove armi, come l’immunoterapia. La prevenzione primaria rimane comunque la prima e più importante a nostra disposizione. Il 40% dei decessi provocati dal cancro è riconducibile a fattori di rischio modificabili, primo fra tutti il fumo».

Il supporto
MSD Italia riconferma il proprio supporto alla Campagna. «Siamo orgogliosi di supportare per il secondo anno di fila una campagna educazionale rivolta ai più giovani – afferma Nicoletta Luppi, amministratore delegato di MSD Italia – La nostra azienda da oltre 60 anni è presente in Italia e vuole contribuire a migliorare la salute e il benessere di tutta la popolazione. Per questo promuoviamo non solo la ricerca medica e scientifica ma anche la prevenzione primaria e secondaria del cancro attraverso progetti innovativi».