25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Salute

La maledizione del «gene Angelina», le donne che hanno rimosso le ovaie per ridurre il rischio di cancro rischiano la demenza

Le donne che, come Angelina Jolie, hanno il gene BRCA mutato e a cui è suggerito rimuovere le ovaie per prevenire l’insorgenza del cancro possono non solo avere una menopausa precoce ma, secondo uno studio, aumentare in modo significativo il rischio di demenza

TORONTO – Dalla Conferenza annuale dell’Alzheimer Association a Toronto (Canada) arrivano notizie continue sulle malattie neurodegenerative e del cervello come la demenza precoce e l’Alzheimer. Una di queste riporta come l’operazione di rimozione delle ovaie possa incidere sulla salute mentale e, in particolare, sulla memoria e le capacità cognitive.

Da Angelina in poi
A pochi sarà mancato di sapere di Angelina Jolie e le sue ripetute operazioni di prevenzione del cancro. Dopo la doppia mastectomia (rimozione delle mammelle) si è saputo che da portatrice del gene BRCA mutato – come la madre – si è anche sottoposta nel 2015 a ovariectomia, ossia la rimozione delle ovaie. Questa operazione, come si sa, è causa di menopausa chirurgica che, specie nelle donne giovani e in età fertile, può portare a molte negative conseguenze come osteoporosi e malattie cardiovascolari. Ma, quello che allarma ancora di più è che la donna rischia pure la demenza precoce e l’Alzheimer.

Cosa dice la ricerca
I ricercatori della Toronto University hanno condotto uno studio su 133 donne di età compresa tra i 35 e i 50 anni. Tutte le partecipanti sono state seguite per almeno tre anni, lasso di tempo in cui si sono misurate le capacità intellettive e le funzioni cerebrali e cognitive. Un terzo del gruppo ha subìto un intervento chirurgico di rimozione di entrambe le ovaie; un altro terzo era portatrice di mutazione del gene BRCA, ma non ha subìto l’operazione. Infine, il rimanente terzo era composto da volontarie sane utilizzate come confronto. La dott.ssa Gillian Einstein e colleghi hanno così scoperto che le donne sottoposte all’asportazione delle ovaie avevano punteggi minori nei test, mostrando una riduzione della memoria, della capacità di pensiero e cognitiva in generale rispetto a quelle che non erano state sottoposte all’intervento chirurgico.

L’àncora di salvezza
Sebbene gli esperti temano che la rimozione delle ovaie possa portare a un esordio precoce della demenza e anche all’Alzheimer, assumendo le pillole per la terapia ormonale sostitutiva (HRT) pare si possa fermare questo declino cognitivo. Secondo la dottoressa Einstein gli estrogeni hanno un effetto protettivo sui collegamenti nel cervello, ma quando la produzione naturale di questo ormone si ferma, questa protezione scompare. Tuttavia, le donne che seguivano la terapia sostitutiva mostravano meno declino cognitivo.