25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Sanità e fecondazione

Fecondazione eterologa: coppie costrette alla ricerca di seme sul web

La fecondazione eterologa è oggi legale, ma le mille difficoltà incontrate dalle coppie costringono a rivolgersi altrove per poter concepire un figlio. Ecco gli sconfortanti risultati di un’inchiesta condotta dall’Associazione Luca Coscioni

Fecondazione eterologa, le coppie costrette a fare i salti mortali
Fecondazione eterologa, le coppie costrette a fare i salti mortali Foto: Shutterstock

ROMA – Non c’è pace per le coppie che devono ricorre alla fecondazione eterologa per poter concepire un figlio. Anche se da due anni è legale, la messa in atto presso gli ospedali pubblici è quasi nulla, per cui le coppie sono costrette a ricorrere a privati, alle banche del seme sul web o anche si social network per gli scambi in provetta.

Non c’è ma si sente
Dopo la sentenza della Consulta il divieto di ricorrere a gameti esterni alla coppia nella procreazione medicalmente assistita non c’è più, ma è quasi come ci fosse ancora. Difatti l’attuazione della tecnica negli ospedali pubblici è pressoché inesistente. A oggi, a essersi attrezzate sono soltanto 3 regioni: Emilia Romagna, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Così, tutti gli altri si ritrovano a comportarsi un po’ come quando c’era il divieto – ricorrendo magari alle cliniche estere. Poi c’è chi, potendoselo permettere, si rivolge alle cliniche private e chi, trovando soluzioni folk propone lo scambio in provetta sui social network o cerca le banche del seme online.

L’indagine
Ad aver messo in luce tutte le contraddizioni di questa nuova onda di fecondazioni è un’inchiesta condotta da Elvira Zaccari e Filippo Poltronieri della radicale Associazione Luca Coscioni. Secondo quanto emerso dall’indagine i principali ostacoli sono due: il primo è burocratico, sostenuto da una regolamentazione carente che impedisce la fruizione della rimborsabilità a carico del sistema sanitario nazionale. Anche perché, nonostante fosse previsto, la fecondazione eterologa non è stata ancora inserita nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza). Il secondo ostacolo è la scarsità di donatori, che si contano sulle dita. In particolare, riferiscono i medici responsabili dei reparti di ginecologia e medicina della riproduzione, mancano le donatrici. E, in sostanza, i gameti maschili e femminili. Ecco così che le coppie in cerca di una gravidanza si trovano, a conti fatti, con più o meno la situazione del passato, quando si dovevano fare le cose di nascosto o comunque vi erano grandi difficoltà nella pratica della procreazione.