20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Ricerca scientifica

Birra, il rimedio "naturale" per combattere colesterolo, iperglicemia e sovrappeso

Un componente che si trova nella birra potrebbe essere l’arma vincente per i pazienti affetti da sindrome metabolica. Il composto, tuttavia, si trova in quantità infinitesimali all’interno della bevanda

OREGON – La birra è la compagna intramontabile delle cene con amici. Non c’è dubbio sul fatto che la migliore sia quella artigianale, ma che sia chiara, rossa o scura il risultato non cambia: un pieno di antiossidanti. È quanto suggeriscono alcuni scienziati dell’Università dell’Oregon.

Meglio di una medicina
Come si suol dire: «meglio prevenire che curare» e questo è proprio il caso della birra. Bevendone in dosi modeste – secondo gli scienziati – si può evitare il colesterolo (LDL) alto, un eccesso di zuccheri nel sangue e persino il sovrappeso. Ma per curare una patologia già in atto la sola birra non sarebbe sufficiente.

Il merito è dello xantumolo
Se la birra fa molto bene, dobbiamo rendere grazia allo xantumolo. Si tratta di un antiossidante che fa parte della famiglia dei flavonoidi, naturalmente presente nel luppolo. Tale sostanza sembra essere implicata soprattutto nel ridurre la sindrome metabolica – e quindi il rischio di obesità – durante esperimenti condotti su modello animale.

  • Approfondimento
    Secondo uno studio presentato recentemente al National Meeting of the American Chemical Society, la birra potrebbe essere un’arma efficace nella prevenzione del cancro. Secondo i ricercatori dell’Università dell’Idaho, due composti della birra, l’umolone e il lupulone, sarebbero in grado di bloccare la crescita batterica e l’insorgenza di alcuni tumori. I ricercatori, in collaborazione con alcuni biologi, stanno cercando di produrre agenti attivi per la creazione di farmaci anti-tumorali e antinfiammatori.

I risultati della ricerca
In merito ai risultati ottenuti dallo studio pubblicato su Archives of Biochemistry and Biophysics i polifenoli della birra contrastano anche la glicemia e il colesterolo. Per comprenderne il meccanismo, gli scienziati hanno alimentato i topi da laboratorio con una dieta ad altissimo contenuto di grassi, somministrando livelli variabili di xantumolo. Maggiore era il dosaggio di tale sostanza, minore erano i livelli di colesterolo (riduzione dell’80%) e di insulina (ridotta del 42%). Anche i marcatori dell’infiammazione erano stati ridotti del 78%.

Perché riesce a controllare il peso
La dieta ipercalorica predisponeva in maniera esponenziale all’aumento di peso. Chi assumeva dosi elevate di xantumolo, registrava una diminuzione di circa il 22% in associazione all’aumento del consumo di ossigeno e del tasso metabolico. «Questa è la prima volta che abbiamo visto un composto con il potenziale di poter affrontare tanti problemi di salute», ha dichiarato l’autrice dello studio Miranda Cristobal.

Quanta birra bisogna bere per ottenere gli stessi effetti?
Lo xantumolo è composto naturale che si trova sia nella birra che nel luppolo. Per ottenere gli stessi effetti dello studio sarebbe necessario assumerne circa 350 mg al giorno per un adulto di peso medio. Dosi così elevate si trovano in circa 3.500 pinte di birra. Considerando che una pinta corrisponde a circa mezzo litro, va da sé che la quantità giornaliera è improponibile.Resta comunque il fatto che la birra contiene xantumolo e che, in minima parte, potrebbe contrastare l'insorgenza di vari disturbi.Ovviamente, il tutto abbinato a uno stile di vita e un'alimentazione sana.