Ennesimo caso di meningite in un uomo in Toscana. Si era appena vaccinato
Nuovo caso di meningite C in Toscana. Un uomo di 62 anni è stato ricoverato due giorni dopo il vaccino, ma il batterio era già presente nel suo corpo dichiara l’Asl
PRATO – E’ stato ricoverato ieri in rianimazione per meningite di tipo C due giorni dopo essersi sottoposto al vaccino. Accade a un 62enne di Chiesina Uzzanese, il secondo in un mese nello stesso paese, che fa salire i casi di meningite in Toscana a 52 dall’inizio del 2015. Preoccupazione nella Regione.
La beffa
Il ricovero dell’uomo sa di beffa, perché avvenuto due giorni dopo che si era vaccinato proprio contro la meningite. Ma per chi credesse che a provocare l’infezione sia stato il vaccino, all’Asl ricordano che l’uomo era già stato infettato prima: la meningite C ha infatti un periodo di incubazione compreso tra 4 e 10 giorni. Per cui, quando il 62enne si è presentato in ospedale, i medici del Pronto Soccorso di Pescia hanno capito subito di cosa si trattava. Purtroppo, in questo caso, il vaccino non è servito dato che per essere efficace c’è bisogno di almeno un mese.
Il responso
Il pensionato si è presentato all’ospedale Cosma e Damiano di Pescia la mattina di giovedì 25 febbraio. La prima diagnosi è stata di uno stato clinico riconducibile a una sepsi. Ma le condizioni dell’uomo si sono aggravate nelle ore successive con molte rapidità, causando uno choc settico. A questo punto le analisi del sangue sono state inviate al laboratorio di immunologia dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze. Dopo di che il paziente è stato trasferito al Santo Stefano di Prato, dove ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva. Infine, il responso delle analisi ha confermato l’infezione da meningococco di tipo C.
Si era appena vaccinato
Il pensionato di Chiesina si era appena sottoposto alla vaccinazione proprio contro il meningococco di tipo C. «Ma anche questo tipo di vaccinazione – sottolinea l’Asl – come tutte le altre, ha la necessità di un tempo minimo di almeno un mese per garantire un’immunità protettiva, e la risposta è strettamente legata alla capacità del sistema immunitario del soggetto di rispondere al vaccino. Inoltre la malattia ha un periodo di incubazione che va dai quattro ai 10 giorni». E non può essere stato il vaccino ad aver velocizzato l’insorgenza dei sintomi, come specifica l’Asl: «Il vaccino utilizzato per la campagna regionale contro il meningococco C è un polisaccaride coniugato e non contiene il batterio, ma solo alcune piccole frazioni antigeniche che servono a sviluppare la risposta immunitaria».
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