L’aria di città può far avere un parto prematuro
L’esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro o pretermine, un problema soprattutto per il bambino che nasce prima del tempo
CINCINNATI ─ Respirare aria inquinata, come quella di città, è deleterio per la salute. Ma può anche essere deleterio in particolare per le donne in gravidanza e per il bambino che portano in grembo. L’esposizione all’inquinamento è stata infatti associata a un aumento del rischio di parto prematuro, o pretermine ─ cioè quello che avviene tra la 22ma e la 37ma settimana.
Ci rimette soprattutto il bambino
Il parto prematuro è l’incubo di molte mamme, e danneggia soprattutto il bambino. In circa il 3-4 per cento dei nati pretermine, infatti, si verificano danni neurologici permanenti, senza contare i casi di morte neonatale e le malattie a prognosi lunga. Ecco perché è importante prevenire questo evento.
Prevenire il parto prematuro
Tra i diversi modi di prevenire il parto prematuro (e altri danni al feto) ci sono l’astinenza dal fumo e dall’alcol, evitare di assumere determinati farmaci, limitare lo stress, evitare sforzi fisici pesanti e, ovviamente, limitare o evitare se si può l’esposizione all’inquinamento urbano.
Colpa delle particelle
Lo studio in questione si è focalizzato sugli effetti dell’inquinamento atmosferico e del particolato. I ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital Medical Centre e dell’Università di Cincinnati hanno rilevato un aumentato rischio del 19 per cento di parto prematuro, specie se si è esposti all’inquinamento atmosferico durante il terzo trimestre di gravidanza.
Ridurre il particolato per ridurre i casi di parto prematuro
«Diminuendo la quantità di particolato nell’aria sotto soglia degli standard dell’US Environmental Protection Agency ─ spiega la prof.ssa Emily DeFranco ─ si potrebbero ridurre di circa il 17 per cento le nascite pretermine nelle donne esposte a livelli elevati, che corrisponde a una diminuzione del 2,22 per cento del tasso di parto pretermine nella popolazione nel suo complesso». I ricercatori auspicano dunque che si possa ridurre l’esposizione all’aria inquinata da parte delle donne incinte, dato che il 97 per cento dei casi di parto pretermine si è verifica nelle zone altamente urbanizzate.
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