A Catania riapre il centro di adroterapia per melanomi oculari
Ripresa a Catania l'attività del Centro di Adroterapia e Applicazioni Nucleari Avanzate dei Laboratori Nazionali del Sud dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, chiuso per circa un anno per operazioni di manutenzione e upgrade, tra cui in particolare la revisione completa del sistema criogenico dell'acceleratore.
ROMA - E' ripresa a Catania l'attività del Centro di Adroterapia e Applicazioni Nucleari Avanzate dei Laboratori Nazionali del Sud dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, chiuso per circa un anno per operazioni di manutenzione e upgrade, tra cui in particolare la revisione completa del sistema criogenico dell'acceleratore.
L'ECCELLENZA DELL'ISTITUTO - Sono dunque ricominciati - spiega l'Infn in una nota - i trattamenti di adroterapia per la cura dei tumori oculari (melanoma oculare) con fasci di protoni accelerati dal ciclotrone superconduttore. I primi nuovi quattro pazienti si sono sottoposti a un ciclo di cura della durata di circa un minuto per quattro giorni. Attivo dal 2002, il centro di adroterapia dei LNS di Catania - alla cui conduzione partecipa l'Azienda Ospedaliera Policlinico dell'Università degli Studi di Catania con le strutture di radiodiagnostica, radioterapia oncologica e clinica oculistica - è stato il primo centro italiano a trattare pazienti con adroterapia ed è l'unico centro per il trattamento del melanoma oculare operativo in Italia, e uno tra i pochissimi in Europa. Dalla sua entrata in funzione sono stati trattati con percentuali di successo vicine al 95%, oltre 360 pazienti provenienti da diverse regioni italiane.
COS'E' L'ADROTERAPIA - «Siamo felici di continuare i trattamenti clinici in Sicilia e ci auguriamo che anche in questa regione l'esperienza ultra decennale maturata sia trasferita in una grande realtà clinica, come già previsto nei programmi sanitari nazionali», commenta Giacomo Cuttone, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud dell'Infn. L'adroterapia è una terapia oncologica per il trattamento di tumori localizzati sviluppata nell'ambito della fisica degli acceleratori che consente di minimizzare il danno prodotto ai tessuti sani circostanti. Sfruttando i fasci di adroni (protoni o ioni) emessi dall'acceleratore di particelle il tessuto tumorale viene irraggiato in maniera molto più selettiva di quanto non avvenga con gli altri sistemi di radioterapia oggi disponibili. Nelle sedute di radioterapia tradizionale, infatti, le cellule tumorali sono bombardate con un fascio di raggi x che 'brucia' le cellule malate ma distrugge anche quelle circostanti. Al contrario, gli adroni sparati dal fascio dell'acceleratore rilasciano la maggior densità di energia direttamente sul bersaglio, proprio lì dove si trova il tumore, risparmiando i tessuti sani che lo circondano.