Traumi da sport, in Italia 300.000 ricoveri l'anno
È giovane, maschio e lo sport che pratica è il calcetto, giocato per lo più su terreno sintetico. È l'identikit dell'infortunato-tipo, vale a dire uno dei 300.000 italiani che ogni anno finisce al Pronto Soccorso per un trauma da sport e con una lesione ai legamenti del ginocchio o della caviglia.
ROMA - È giovane, maschio e lo sport che pratica è il calcetto, giocato per lo più su terreno sintetico. È l'identikit dell'infortunato-tipo, vale a dire uno dei 300.000 italiani che ogni anno finisce al Pronto Soccorso per un trauma da sport e con una lesione ai legamenti del ginocchio o della caviglia. Quello degli infortuni sportivi è un ambito finora poco indagato, ma a far luce su questo fenomeno è uno studio della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) che, elaborando i dati di alcune Asl, ospedali e quelli dei numerosi ortopedici sparsi nel Bel Paese delinea anche uno scenario nuovo: la pratica sportiva non è più un tabù per gli over 50, che sempre di più vi si dedicano e, di conseguenza, rientrano nelle casistiche degli infortuni.
Senza dubbio gli uomini pagano un contributo (85%) ben più importante rispetto alle donne (15%) a questa «voglia di sport». È quanto emerge durante il 99° Congresso della SIOT in corso di svolgimento presso l'Ergife Palace Hotel di Roma. «Si fanno male più i maschi - sottolinea il professor Andrea Campi, presidente del 99° Congresso SIOT - poiché praticano di più gli sport di contatto». Tra le discipline, quella che più di tutte provoca traumi (soprattutto rottura del crociato anteriore del ginocchio e distorsioni alla caviglia) è il calcio, in particolare il calcetto (calcio a 5) o il calciotto (calcio a 8). «Questo sport - spiega Campi - è caratterizzato da un ritmo più veloce rispetto al calcio normale e di repentini scatti e torsioni e favorisce i contatti tra i giocatori. L'80% dei traumi negli sportivi adulti (età compresa tra 25 e 50 anni) avviene oltre che nel calcio, nella pallavolo e nel basket mentre negli sportivi 'anziani' sono dovute nel 65% dei casi a cadute che comportano traumi agli arti inferiori».
L'aspetto positivo è che i traumi da sport, nella maggioranza dei casi, non sono gravi. Su 300.000 infortuni, solo 15.000 necessitano di ricovero. E, affidandosi alle valutazioni dei Pronto Soccorso si stima che un 70% finisca in codice bianco, per il 27% sono codici verdi e solo per il restante 3% sono codici gialli o rossi, ovvero casi gravi. «L'età media degli infortunati - ricorda il prof. Campi - è 20 anni, ma negli ultimi dieci anni è forte la crescita degli over 50 che praticano sport». Secondo i dati Istat, sono 17 milioni gli italiani che praticano uno o più sport, (a fronte degli oltre 23 milioni di sedentari) è stato poi calcolato che gli sportivi tra i 55 e i 59 sono passati dal 12,6% del 1995 a poco più del 21% del 2014 e gli oltre 75enni sono praticamente raddoppiati dall'1,3% al 3%).
«Per le persone di queste fasce d'età - ricorda il Presidente del 99° Congresso SIOT - lo sport non è più un tabù ma è un modo per tenersi in forma e divertirsi».
Secondo lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), le discipline in cui gli over 50 si cimentano di più e riportano più traumi sono ciclismo, jogging, pallacanestro, pallavolo e sci. «E sulla neve, le donne corrono il doppio del rischio, rispetto agli uomini, di riportare distorsioni al ginocchio, perché - sostiene l'ortopedico - hanno una struttura muscolare diversa e gli incidenti nello sci derivano, soprattutto, dalle torsioni». Quanto alla sede delle lesioni, per giovani e meno giovani, secondo la SIOT, il 50% interessa gli arti inferiori, il 30% quelli superiori e l'11% la testa.
Tendinopatie, mal di schiena, traumi agli arti inferiori sono sempre più comuni anche tra i ragazzi che praticano sport amatoriale e soprattutto tra gli over 40 e gli anziani che vogliono tenersi in forma. Con l'avanzare dell'età, infatti, l'apparato muscolo-scheletrico diventa sempre più fragile e quindi lo sport è una buona abitudine ma può diventare pericoloso. Basta pensare che le tendinopatie, tipiche di chi non svolge una buona ed accurata preparazione fisica, rappresentano il 30-50% di tutte le patologie causate da attività sportive.
Pur raccomandato da tutti i medici, tuttavia, lo sport dopo i 40 anni può comportare rischi per la salute dell'apparato muscolo-scheletrico che possono essere evitati. Definite anche «cumulative trauma disorders», le lesioni sono caratterizzate da infiammazione, dolore e malfunzionamento di articolazioni, legamenti, tendini, ossa e muscoli coinvolti dalla ripetitività di gesti responsabili di microtraumi continui. Il picco di incidenza si riscontra proprio tra i 30 e 50 anni per lo più tra coloro che praticano sport di resistenza come corsa, calcio, nuoto, ciclismo, ma anche tennis e golf.
«Proprio perché sono molti gli sport oggi scelti e praticati dagli italiani anche a livello dilettantistico - ricorda il prof. Campi - è fondamentale è il ruolo del preparatore atletico anche nello sport amatoriale e di una pre-ginnastica per evitare spiacevoli incidenti». Secondo la Siot, è molto alta la percentuale di sportivi over 45 che non si avvalgono di un preparatore atletico, più frequente negli uomini (quasi l'89%) rispetto alle donne (quasi 43%). Questa «cattiva abitudine» spesso porta a traumi e lesioni evitabili con una buona preparazione atletica.