28 maggio 2023
Aggiornato 14:00
Medicina

Osteoporosi, è l'uomo il sesso debole

Se le donne in generale sono sempre più attente alla salute degli uomini, raramente si assiste ad uno squilibrio così forte tra i sessi come nel caso dell'osteoporosi, malattia in grande espansione, con una stima epidemiologica pari a 5 milioni di italiani colpiti.

FIRENZE - Non è tutto rosa in tema di osteoporosi. Anzi è il contrario: le donne hanno fatto molti progressi ed oggi è proprio l'uomo, il sesso debole, quello inconsapevole. Se le donne in generale sono sempre più attente alla salute degli uomini, raramente si assiste ad uno squilibrio così forte tra i sessi come nel caso dell'osteoporosi, malattia in grande espansione, con una stima epidemiologica pari a 5 milioni di italiani colpiti.

Oggi in occasione dell'udienza concessa da Papa Francesco al Professor John A. Kanis, Presidente IOF ed alla Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidente F.I.R.M.O Fondazione Raffaella Becagli, per lanciare la giornata mondiale dell'osteoporosi, prevista per lunedì 20 ottobre 2014, vengono diffusi nuovi dati, arricchiti da un'analisi di genere ed estratti dal database amministrativo della Regione Toscana 2006-2011, molto significativi su scala nazionale dell'emergenza osteoporosi maschile.

«Gli uomini non sanno di poter soffrire di osteoporosi, si stupiscono quando lo scoprono. - afferma Maria Luisa Brandi, Professoressa di Endocrinologia a Firenze e Presidente F.I.R.M.O - Pensano, a torto, che sia una patologia esclusivamente femminile. Questo quadro è più che confermato, dall'analisi di genere sui pazienti ultra sessantacinquenni per frattura di femore, realizzata dalla Regione Toscana dal 2006 al 2011. Dai dati regionali emerge una fotografia, sovrapponibile alla situazione nazionale italiana, con numeri allarmanti sulle fratture negli uomini over 65enni. Le fratture di femore, nella popolazione anziana, sono un terzo del totale, ma il maschio muore nel primo anno nel 35 per cento dei casi contro il 18 per cento della donna. Nel caso delle fratture d'anca la mortalità maschile arriva addirittura al 37 per cento nel primo anno successivo alla frattura».