12 ottobre 2025
Aggiornato 19:00
Salute | Medicina

In Toscana censite 800 protesi all'anca a rischio cobalto

Sono le protesi DePuy, tolte dal commercio nell'agosto 2010. Sulla vicenda, già oggetto di un'inchiesta di «Striscia la Notizia», torna Il Tirreno di oggi

FIRENZE - Protesi all'anca a rischio cobalto: sono 800 i pazienti toscani cui sono stati impiantati all'anca gli apparecchi poi riconosciuti difettosi, e pericolosi per la salute, dell'azienda inglese DePuy. Per tutti gli 800 pazienti, si rende necessario un controllo, per verificare che l'organismo non sia stato in qualche modo contaminato dagli ioni di cobalto e cromo che, a causa di uno scollamento tra le parti, possono essere rilasciati dalle protesi. Sulla vicenda, già oggetto di un'inchiesta di Striscia la Notizia, torna Il Tirreno di oggi.

Dal 24 agosto 2010 è stata la stessa società a smettere di commercializzare le protesi, dopo il riscontro delle prime anomalie. Ma, nonostante le ripetute segnalazioni del Ministero della Salute, sembra che poco sia stato fatto per informare i pazienti interessati. I problemi accertati relativi alla protesi di rivestimento Asr riguarda solo quelle che hanno il sistema acetabolare Asr Xl. La prima ad accorgersene fu la stessa DePuy che provvide ad informare le autorità sanitarie dei Paesi dove il prodotto veniva commercializzato a partire dal 2004. In Italia ne sono stati venduti oltre 4500, di questi, al momento, ne risulta impiegati 808 in Toscana. Il protocollo adottato dalle Asl, su indicazione del Ministero della Salute, prevede che tutti i pazienti che sono stati sottoposti ad impianto con protesi all'anca del modello Asr DePuy debbano essere contattati, informati dell'accaduto e avviati verso un programma di controllo protratto nel tempo che prevede visite ortopediche, esami radiografici e, nel caso lo si ritenga necessario, anche a prelievi del sangue per accertare l'eventuale presenza di cobalto o altri metalli che potrebbero creare danni all'organismo. Il rilascio di queste sostanze è molto lento e per questo il periodo di osservazione dura cinque anni.