Cannella, vin brulè e dolci. Attenzione al fegato!
Chi ha cura del proprio fegato dovrebbe astenersi dal bere vin brulé e dall'uso di prodotti alla cannella. Questa spezia aromatizzante, che viene usata per i biscotti e altri dolci e aggiunta al vin brulé, ha perso la sua buona reputazione. L'Istituto di valutazione dei rischi sanitari (BfR, Germania), mette in guardia dalla cumarine contenute nella cannella: possono nuocere alle cellule epatiche, cioè al fegato. In Svizzera, l'Ufficio federale della sanità pubblica ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni prodotti alimentari che contenevano un eccesso di cumarine.
Le cumarine sono sostanze che si percepiscono con l'odore del fieno fresco. In naturopatia vengono sfruttate soprattutto come antiartritici sotto forma di impacchi di fieno.
In commercio esistono due varietà di cannella: la cannella Cassia e la Ceylon. La prima e' usata prevalentemente per la produzione di dolci industriali e contiene un'alta concentrazione di cumarine, la seconda, utilizzata comunemente in cucina, non pone alcun problema a livello sanitario. L'uso di cannella Ceylon per la preparazione di dolci casalinghi o per il classico vin brulé familiare non presenta quindi rischi per la salute a patto che non se ne faccia un uso eccessivo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc